Modifica di Alfeo (2)

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Giovane cortigiano di [[Carlo Magno]], del quale è anche farmacista e medico personale: non è certo se questa figura del ciclo carolingio si chiami effettivamente così, poiché da molti egli viene identificato con un personaggio realmente esistito chiamato Pietro da Pisa (la città toscana era infatti denominata anche ''Alfea''), che per il suo sapere fu introdotto nella corte del re franco.
 
Giovane cortigiano di [[Carlo Magno]], del quale è anche farmacista e medico personale: non è certo se questa figura del ciclo carolingio si chiami effettivamente così, poiché da molti egli viene identificato con un personaggio realmente esistito chiamato Pietro da Pisa (la città toscana era infatti denominata anche ''Alfea''), che per il suo sapere fu introdotto nella corte del re franco.
  
==MORTE==
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== La morte ==
Nell' ''[[Orlando Furioso]]''  Alfeo combatte contro i mori di [[Agramante]] per la difesa del suo sovrano assediato in Parigi: dotato di arte divinatoria, decide di scrutarla in questo frangente per conoscere il proprio futuro, venendone tranquillizzato, in quanto la previsione che ottiene è quella di una lunghissima vita a fianco della moglie. Invece egli muore proprio durante l'assedio di Parigi, colpito di [[spada]] nella sua tenda, mentre dorme, dal nemico e coetaneo [[Cloridano]], penetrato nel campo dei cristiani alla ricerca del cadavere del re moro [[Dardinello]] caduto in battaglia.
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Nell' ''[[Orlando Furioso]]''  Alfeo combatte contro i mori di [[Agramante]] per la difesa del suo sovrano assediato in Parigi: dotato di arte divinatoria, decide di scrutarla in questo frangente per conoscere il proprio futuro, venendone tranquillizzato, in quanto la previsione che ottiene è quella di una lunghissima vita a fianco della moglie. Invece egli muore proprio durante l'assedio di Parigi, colpito di spada nella sua tenda, mentre dorme, dal nemico e coetaneo [[Cloridano]], penetrato nel campo dei cristiani alla ricerca del cadavere del re moro [[Dardinello]] caduto in battaglia.
  
  
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''dovea morire alla sua moglie in seno:''
 
''dovea morire alla sua moglie in seno:''
 
''ed or gli ha messo il cauto Saracino''
 
''ed or gli ha messo il cauto Saracino''
''la punta de la [[spada]] ne la gola.'' </poem>
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''la punta de la spada ne la gola.'' </poem>
 
(Ludovico Ariosto, ''Orlando Furioso'')
 
(Ludovico Ariosto, ''Orlando Furioso'')
  
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L'episodio trova una corrispondenza nel nono libro dell' ''[[Eneide]]'', dove viene descritta la strage dei [[Rutuli]] dormienti ad opera di [[Eurialo (1)|Eurialo]] e [[Niso (1)|Niso]]: Alfeo è personaggio modellato su quello di [[Ramnete]], tradito anch'egli dalle proprie virtù profetiche; identica è pure la morte per sgozzamento; a far la differenza tra i due è lo status, in quanto [[Ramnete]], che pure fa da augure a un sovrano importante come [[Turno]], non è un cortigiano ma un re alleato, oltre che suo amico intimo. Rispetto al suo ascendente virgiliano, la figura di Alfeo è totalmente contrassegnata dall'ironia: Virgilio stigmatizza l'amore di [[Ramnete]] per il fasto e solleva dubbi sulla sua arte divinatoria, riconoscendo tuttavia in lui la devozione per gli dei e il sincero attaccamento a [[Turno]] (come è dimostrato dal grande dolore che la sua morte suscita tra i [[Rutuli]]), mentre il personaggio del ''Furioso'', nel quale è pur ripreso il motivo del vate incapace, sembra soprattutto essere nonostante la fedeltà al suo re una copia di certi giovani ambiziosi cortigiani contemporanei di Ludovico Ariosto, da lui conosciuti molto bene (il che non esclude l'identificazione del personaggio con Pietro da Pisa, la cui ascesa fu in effetti molto precoce). Inoltre, al contrario di [[Ramnete]], che osserva gli uccelli allo scopo di trarre auspici sull'esito della guerra, Alfeo interroga le stelle al solo fine di conoscere il proprio futuro, spinto dunque da motivi puramente egoistici, essendo egli ossessionato dal terrore di morire giovane.
 
L'episodio trova una corrispondenza nel nono libro dell' ''[[Eneide]]'', dove viene descritta la strage dei [[Rutuli]] dormienti ad opera di [[Eurialo (1)|Eurialo]] e [[Niso (1)|Niso]]: Alfeo è personaggio modellato su quello di [[Ramnete]], tradito anch'egli dalle proprie virtù profetiche; identica è pure la morte per sgozzamento; a far la differenza tra i due è lo status, in quanto [[Ramnete]], che pure fa da augure a un sovrano importante come [[Turno]], non è un cortigiano ma un re alleato, oltre che suo amico intimo. Rispetto al suo ascendente virgiliano, la figura di Alfeo è totalmente contrassegnata dall'ironia: Virgilio stigmatizza l'amore di [[Ramnete]] per il fasto e solleva dubbi sulla sua arte divinatoria, riconoscendo tuttavia in lui la devozione per gli dei e il sincero attaccamento a [[Turno]] (come è dimostrato dal grande dolore che la sua morte suscita tra i [[Rutuli]]), mentre il personaggio del ''Furioso'', nel quale è pur ripreso il motivo del vate incapace, sembra soprattutto essere nonostante la fedeltà al suo re una copia di certi giovani ambiziosi cortigiani contemporanei di Ludovico Ariosto, da lui conosciuti molto bene (il che non esclude l'identificazione del personaggio con Pietro da Pisa, la cui ascesa fu in effetti molto precoce). Inoltre, al contrario di [[Ramnete]], che osserva gli uccelli allo scopo di trarre auspici sull'esito della guerra, Alfeo interroga le stelle al solo fine di conoscere il proprio futuro, spinto dunque da motivi puramente egoistici, essendo egli ossessionato dal terrore di morire giovane.
  
==BIBLIOGRAFIA==
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== Bibliografia ==
 
=== Fonti ===
 
=== Fonti ===
 
*Ludovico Ariosto, ''[[Biblioteca:Orlando Furioso, Canto XVIII|Orlando Furioso, Canto XVIII]]''
 
*Ludovico Ariosto, ''[[Biblioteca:Orlando Furioso, Canto XVIII|Orlando Furioso, Canto XVIII]]''
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[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]
 
[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]
 
[[Categoria:Guerrieri]]
 
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[[Categoria:Cavalieri]]
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[[Categoria:Eroi]]
 
[[Categoria:Medici]]
 
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[[Categoria:Cortigiani]]
 
[[Categoria:Religiosi]]
 
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[[Categoria:Profeti]]
 
[[Categoria:Profeti]]
[[Categoria:Presagio]]
 

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