Differenze tra le versioni di "Achlis"

(Nuova pagina: Secondo Plinio il Vecchio (VIII, 16) questo animale, che nasce in Scandinavia è «poco differente dall'alce, ma non può piegare i garretti, e quindi non si corica, ma dorme appoggiat...)
 
Riga 1: Riga 1:
 
Secondo Plinio il Vecchio (VIII, 16) questo animale, che nasce in Scandinavia è «poco differente dall'alce, ma non può piegare i garretti, e quindi non si corica, ma dorme appoggiato ad un albero; segando l'albero lo si può cogliere di sorpresa, altrimenti no, perché è di una velocità portentosa. Ha il labbro superiore molto sviluppato: così che gli è necessario brucare camminando all'indietro, per evitare di distorcersi il labbro procedendo in avanti». La medesima storia viene ripetuta anche da Leonardo da Vinci; nonostante i "distinguo" di Plinio, l'animale è da identificarsi nell'alce, sia pur arricchito di tratti fantastici.
 
Secondo Plinio il Vecchio (VIII, 16) questo animale, che nasce in Scandinavia è «poco differente dall'alce, ma non può piegare i garretti, e quindi non si corica, ma dorme appoggiato ad un albero; segando l'albero lo si può cogliere di sorpresa, altrimenti no, perché è di una velocità portentosa. Ha il labbro superiore molto sviluppato: così che gli è necessario brucare camminando all'indietro, per evitare di distorcersi il labbro procedendo in avanti». La medesima storia viene ripetuta anche da Leonardo da Vinci; nonostante i "distinguo" di Plinio, l'animale è da identificarsi nell'alce, sia pur arricchito di tratti fantastici.
  
[[Categoria:Animali]]
+
[[Categoria:Cervidi]]

Versione delle 00:51, 29 gen 2010

Secondo Plinio il Vecchio (VIII, 16) questo animale, che nasce in Scandinavia è «poco differente dall'alce, ma non può piegare i garretti, e quindi non si corica, ma dorme appoggiato ad un albero; segando l'albero lo si può cogliere di sorpresa, altrimenti no, perché è di una velocità portentosa. Ha il labbro superiore molto sviluppato: così che gli è necessario brucare camminando all'indietro, per evitare di distorcersi il labbro procedendo in avanti». La medesima storia viene ripetuta anche da Leonardo da Vinci; nonostante i "distinguo" di Plinio, l'animale è da identificarsi nell'alce, sia pur arricchito di tratti fantastici.