Modifica di Acasto

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==Acasto e Peleo==
 
==Acasto e Peleo==
Avendo Acasto bandito una gara per celebrare con giuochi funebri i funerali del padre, [[Peleo]], figlio di [[Eaco]] e di [[Endeide]], volle parteciparvi; e, in questa occasione, [[Astidamia (1)|Astidamia]] (secondo altri [[Atalanta]]), moglie di Acasto, s'innamorò follemente di colui che sarebbe, più tardi, divenuto il padre di [[Achille]]; ma non essendo riuscita a piegarlo alle sue voglie, disse a [[Polimela]]: "Peleo intende abbandonarti per sposare mia figlia Sterope". Polimela credette alla malvagia menzogna e s'impiccò. Non contenta di quanto ottenuto, inoltre, Astidamia accusò Peleo davanti al marito di aver voluto farle violenza: Acasto dissimulando il suo rancore, condusse a caccia [[Peleo]]; ed approfittando del sonno che l'aveva colto per stanchezza sul monte [[Pelio]], lo spogliò delle armi, nascondendo la [[spada]] dell'eroe sotto un mucchio di letame di [[vacca]] e abbandonandolo alla crudeltà delle fiere e dei [[Centauri]]. Peleo, destatosi, si trovò solo, disarmato e circondato dai Centauri eccitati che erano sul punto di ucciderlo. Ma [[Chirone]], uno di essi, lo sottrasse alla furia dei compagni, e gli permise, così di tornare a Jolco, dove [[Zeus]] gli fornì un esercito di formiche trasformate in guerrieri, ed ecco perché l'eroe divenne noto come re dei [[Mirmidoni]]. Egli conquistò la città senza aiuto di alcuno, uccise dapprima Acasto a poi [[Astidamia (1)|Astidamia]] che cercava invano scampo, e invitò i [[Mirmidoni]] a entrare in città tra i resti sanguinanti del suo corpo smembrato.
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Avendo Acasto bandito una gara per celebrare con giuochi funebri i funerali del padre, [[Peleo]], figlio di [[Eaco]] e di [[Endeide]], volle parteciparvi; e, in questa occasione, [[Astidamia]] (secondo altri [[Atalanta]]), moglie di Acasto, s'innamorò follemente di colui che sarebbe, più tardi, divenuto il padre di [[Achille]]; ma non essendo riuscita a piegarlo alle sue voglie, disse a [[Polimela]]: "Peleo intende abbandonarti per sposare mia figlia Sterope". Polimela credette alla malvagia menzogna e s'impiccò. Non contenta di quanto ottenuto, inoltre, Astidamia accusò Peleo davanti al marito di aver voluto farle violenza: Acasto dissimulando il suo rancore, condusse a caccia [[Peleo]]; ed approfittando del sonno che l'aveva colto per stanchezza sul monte [[Pelio]], lo spogliò delle armi, nascondendo la [[spada]] dell'eroe sotto un mucchio di letame di [[vacca]] e abbandonandolo alla crudeltà delle fiere e dei [[Centauri]]. Peleo, destatosi, si trovò solo, disarmato e circondato dai Centauri eccitati che erano sul punto di ucciderlo. Ma [[Chirone]], uno di essi, lo sottrasse alla furia dei compagni, e gli permise, così di tornare a Jolco, dove Zeus gli fornì un esercito di formiche trasformate in guerrieri, ed ecco perché l'eroe divenne noto come re dei [[Mirmidoni]]. Egli conquistò la città senza aiuto di alcuno, uccise dapprima Acasto a poi Astidamia che cercava invano scampo, e invitò i Mirmidoni a entrare in città tra i resti sanguinanti del suo corpo smembrato.
  
 
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