Veda

VEDA
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Titolo orig.: -
Autore: Anonimo
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Sezione: Mitologia Indiana
Anno: 1500-500 a.C.
Tipo: Fonti Antiche
Genere: Testi Sacri
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Lingua orig.: Sanscrito
In Biblioteca: No
Traduzione: -

Il termine significa Sapienza o Divina Conoscenza; viene dal sanscrito e designa i quattro più antichi libri composti tra il 1500 e il 500 a.C. e che avrebbero come autori i Rishi. Sono considerati la base di tutta l'organizzazione sociale e religiosa indiana, da cui deriva la dottrina del Vedismo e la filosofia Vedanta. I Veda sono, in ordine cronologico:

  • Rigveda, libro delle invocazioni alle divinità;
  • Sama-Veda, libro dei canti;
  • Yajur-Veda, Iibro delle preghiere e delle formule sacrificali;
  • Atharva-Veda, il quarto Veda, il più recente. E' una raccolta di formule magiche e mistiche dei sacerdoti (Atharvan) ed enumerazione e descrizione delle divinità. Mentre il Rig-Veda deriva dal periodo di conflitto tra gli ariani dalla pelle chiara e i Dasyu dalla carnagione scura, che la mitologia indiana trasformerà nella lotta fra i Deva e i Rakshasa, l'Atharva veda parla del periodo in cui il conflitto è risolto e le due razze stanno cercando di vivere in armonia tramite scambi reciproci. Da questo scambio, da questo compromesso, il pensiero ariano venne inevitabilmente contaminato dalla cultura del posto, e l'Atharva veda prende vita proprio dal tentativo di integrare la religione del posto con il puro pensiero ariano. La forte contaminazione con la magia, con la stregoneria fa si che venne considerato parte dei Sacri Veda solamente in un secondo tempo e con notevoli difficoltà. Nelle due "branche" a noi pervenute, quelle degli Saunakiya e quella dei Paippalada, seguaci del saggio Pippalada, troviamo inni intrisi di formule magiche, di scongiuri, malocchi, esorcismi che pronunciati dalla persona da beneficiare o dallo stesso stregone sono diretti a procurare la più grande varietà di fini desiderabili. La religione vedica più pura cede il posto ad un infantile fiducia nella stregoneria e nella magia, ed è lo stregone, colui che tratta con gli spiriti, che viene ad assumere il ruolo predominante. Nonostante gli inni dal contenuto magico rappresentano almeno numericamente, la parte principale dell'intera raccolta, si trovano anche inni di contenuto teosofico e cosmogonico con elementi in comune con le Upanishad e i Brahmana.


In un secondo tempo i Veda vennero commentati dai Brahmani per chiarirne i profondi significati e si ebbero così i Brahmana e le Upanishad; nel terzo periodo apparvero i Sutra e i Sbasirà, anch'essi costituiti da commenti di carattere astronomico e scientifico.