Tieste (Seneca)

TIESTE
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Titolo orig.: Thyestes
Autore: Seneca
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Sezione: Mitologia Greca
Anno: -
Tipo: Fonti Antiche
Genere: Tragedie
Subgenere: {{{subgenere}}}
Lingua orig.: Latino
In Biblioteca: Si
Traduzione: Italiano

TRAMA[modifica]

Nel Prologo l'ombra di Tantalo viene condotta a Micene da una Furia, dove deve seminare nuove discordie: deve scorrere ancora sangue, e nessun oltraggio rimanere invendicato. Tantalo stesso ha orrore di ciò che sta per avvenire, tanto che preferirebbe riguadagnare «l'orrendo giaciglio della mia prigione», ma è costretto a compiere ciò che gli è stato ordinato. Atreo medita vendetta nei confronti del fratello Tieste, dato che gli ha usurpato il trono - ed è stato poi costretto all'esilio - e gli ha insidiato la moglie Erope (mai designata con il suo nome nella tragedia); discutendo con un cortigiano manifesta la necessità di compiere un'atrocità che superi tutte quelle di cui si abbia avuta notizia sino a quel momento, un atto ancor più crudele della tecnofagia ordita da Procne e Filomela ai danni del re tracio Tereo, la cui vicenda è narrata nel sesto libro delle Metamorfosi ovidiane. Richiama così Tieste in patria, fingendo di volersi riconciliare con lui. Il fratello giunge ad Argo con i tre figli, felice di riabbracciare la propria patria ma timoroso per l'incolumità sua e dei suoi cari. Il figlio Tantalo - l'unico dei tre a parlare nel corso del Thyestes - cerca di rassicurarlo, e lo stesso Atreo riserva un'ottima accoglienza al fratello. Tra i due sembra ristabilirsi la pace, ma il piano di Atreo è ormai pronto per essere attuato. Poco tempo dopo, un messaggero informa il Coro che la raccapricciante vendetta è stata portata a compimento: i figli di Tieste sono stati catturati per ordine di Atreo, che li ha uccisi con inaudita ferocia, per poi architettare un piano ancor più sadico e macabro: ha fatto cuocere i loro corpi fatti a pezzi e li ha imbanditi a una mensa per il padre, che sta ora mangiando le pietanze all'oscuro di tutto. Il misfatto è così terribile che il Sole inverte la sua orbita in pieno giorno e le costellazioni dello Zodiaco cadono dal cielo, sconvolte. Atreo propone al fratello un brindisi, ma Tieste si accorge che quello che gli porge nella coppa non è vino, ma sangue. Smarrito e spaventato, chiede dove siano i suoi figli. Atreo gli mostra le teste e le mani mozzate, e gli racconta tutto ciò che ha fatto. Dopo aver invocato scenari apocalittici, Tieste maledice il fratello: «Gli dèi della vendetta mi assisteranno: le mie maledizioni affidano a loro [i figli di Atreo] il tuo castigo!». La risposta di Atreo: «E il tuo castigo io l'affido ai figli tuoi!», chiude il dramma.

IL TESTO[modifica]

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