Gli Eraclidi

GLI ERACLIDI
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Titolo orig.: Ἡρακλεῖδαι
Autore: Euripide
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Sezione: Mitologia Greca
Anno: 430 a.C.
Tipo: Fonti Antiche
Genere: Tragedie
Subgenere: {{{subgenere}}}
Lingua orig.: Greco antico
In Biblioteca: Si
Traduzione: Italiano

Gli Eraclidi (Ἡρακλεῖδαι/Herakleîdai) è una tragedia di Euripide. L'opera, databile al 430 a.C. circa.

TRAMA[modifica]

Nell'attica Maratona, presso l'altare consacrato a Zeus, i figli di Eracle (gli Eraclidi) hanno trovato rifugio dalla persecuzione del re Euristeo. Demofonte, re di Atene, rifiuta di consegnare i supplici all'araldo argivo venuto a riprenderli, e si dichiara disposto anche alla guerra pur di non abbandonare chi gli ha chiesto protezione.
Si va quindi allo scontro armato, ma un oracolo impone il sacrificio di una nobile vergine per conseguire la vittoria. Demofonte a questo punto è incerto sul da farsi, ma Macaria, una delle figlie di Eracle, offre spontaneamente la propria vita per i fratelli. In tal modo la battaglia è vinta, e lo stesso Euristeo viene catturato e condotto ad Atene.
Alcmena, la madre adottiva di Eracle, ottiene che Euristeo sia punito con la morte, nonostante l'opposizione dei cittadini. Prima di morire Euristeo, per ricambiare l'intervento degli Ateniesi in suo favore, fa dono alla città di un oracolo secondo il quale il suo cadavere, se sepolto presso il santuario di Atena Pallade, sarà garanzia di eterna protezione.

IL TESTO[modifica]

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