Vritra

Demone della siccità, chiamato anche Apsu-Jit, "il vincitore delle acque". Il nome principale deriva dalla radice vri che significa "trattenere". L'uccisione da parte di Indra di questo mostro, generalmente ritenuto un Naga, costituisce uno dei miti centrali del Rig-Veda, e si ricollega al tema universale della lotta contro il drago cosmico. Esistono di questa storia moltissime varianti, negli stessi Inni del Rig-Veda. A volte il mostro è completamente amorfo, espressione del caos primordiale (v. Arbuda); a volte è invece visto come un enorme Naga; a volte, infine, si confonde con una montagna. Il nucleo centrale del mito, comunque, è incentrato sul fatto che Vritra trattiene le acque (o forse le nuvole), provocando quindi la siccità. Allora Indra, col suo fulmine, lo decapita (oppure apre un squarcio nella montagna), lasciando fluire liberamente le acque. Vritra compendia quindi in sé le caratteristiche di molti draghi: è legato simbolicamente all'acqua ed alla terra, è il guardiano di un tesoro (l'acqua) e deve essere ucciso per ottenerlo.

Interpretazione

L'interpretazione del mito di Vritra risulta estremamente complessa: il demone simboleggia in primo luogo la siccità annientata dal dio della pioggia Indra, o una divinità prevedica sbaragliata dall'avvento della religione ariana o ancora l'aridità e l'ignoranza dell'anima che devono essere sconfitte dalla conoscenza spirituale.