Vouivre (1)

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Nella regione francese delle Alpi viveva un drago chiamato vouivre, nome derivato dal latino vipera. Il vouivre era una creatura maestosa, che portava gioielli preziosi quanto i tesori che si diceva custodisse. Le sue squame brillavano come diamanti; sul capo portava una corona di perle e al centro della fronte troneggiava un granato rosso che serviva da occhio. La pietra era così luminosa che quando volava, il drago sembrava avvolto dalle fiemme e per secoli i genitori francesi raccontarono ai loro figli che le stelle cadenti indicavano il suo passaggio nel cielo stellato.
Una volta all'anno, la creatura diventava vulnerabile; lasciava la sua tana (le rovine di un antico castello o di un'abbazia, o forse la grotta o il crepaccio di una montagna) e volava verso i laghi e i fiumi per bagnarsi ed abbeverarsi. Quando entrava nell'acqua, toglieva il prezioso granato e lo appoggiava sul terreno. In quello stato di completa cecità, placava la sua sete.
Chiunque fosse stato tanto coraggioso da avvicinarsi alla bestia e rubare la pietra sarebbe diventato ricco come un re, mentre il drago, privato della vista, sarebbe morto in breve tempo.
A quanto sembra però nessuno fu così temerario da provarci ed il drago visse indisturbato per secoli.