Volundr

"Mastro fabbro". Figlio del re dei Finni, viveva con i suoi due fratelli nella casa che si erano costruiti in Ulfdalir.
Un giorno, mentre andavano a caccia, i giovani incontrarono tre fanciulle in abito di cigno che filavano e tessevano il lino; erano le valchirie Hladhgudhr ("battaglia"), Hervor ("protettrice dell'esercito") e Olrun ("runa della birra").
I tre fratelli le condussero alla loro casa e le presero come spose: Volundr ebbe Hervor. Le fanciulle furono felici con loro sette anni, nell'ottavo sentirono nostalgia della battaglia e nel nono volarono via.
I due fratelli di Volundr andarono, uno a est e uno a sud, alla ricerca delle spose, ma volundr rimase a Ulfdalir e divenne fabbro.
Ben presto la fama della sua abilità e dei tesori che lavorava giunse alle orecchie del re di Svezia Nidhudr, padre di due figli e di una crudele fanciulla, di nome Bodhvild.
Per impossessarsi dell'oro di Volundr, il re lo fece catturare dai suoi guerrieri, poi, su suggerimento della figlia, ordinò che gli fossero tagliati i tendini del ginocchio e che venisse relegato su un isolotto a fabbricare ogni sorta di gioielli.
Ma Volundr meditava la vendetta. Riuscì prima a irretire i due figli di Nidhudr, promettendo loro una parte dell'oro che gli veniva dato da lavorare, quindi li squartò e li gettò nella fornace; con i crani fabbricò coppe per il re, con gli occhi e i denti gioielli per la figlia.
Fu poi la volta di Bodhvild che si era recata da lui perchè le aggiustasse un anello. Volundr la fece ubriacare con la birra e la possedette, poi levandosi in volo abbandonò l'isola. Ma la sua vendetta non avrebbe avuto sapore se Nidhudr fosse rimasto all'oscuro di quello che egli aveva fatto, perciò gli rivelò ogni cosa mentre, irraggiungibile, si librava nell'aria ridendo.