Differenze tra le versioni di "Volcente"

(La morte)
(Fonti Antiche)
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== Bibliografia ==
 
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=== Fonti Antiche ===
 
=== Fonti Antiche ===
*[[Virgilio]], ''[[Biblioteca:Eneide, Libro IX, Eneide, Libro IX]]'' e ''[[Biblioteca:Eneide, Libro X|Libro X]]''
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*[[Virgilio]], ''[[Biblioteca:Eneide, Libro IX|Eneide, Libro IX]]'' e ''[[Biblioteca:Eneide, Libro X|Libro X]]''
  
 
[[Categoria:Mitologia Romana]]
 
[[Categoria:Mitologia Romana]]

Versione delle 10:38, 12 apr 2013

Condottiero rutulo dell'esercito di Turno, a volte chiamato Volscente, combatté contro i Troiani di Enea comandando un reparto di cavalleria. Era il padre di Camerte, giovane re di Amicle.

La morte

Volcente uccise Eurialo che stava cercando nottetempo di raggiungere Enea con il compagno Niso, ma fu a sua volta ucciso da quest'ultimo che gli conficcò la spada in bocca. Niso cadde poi anch'egli morto, trafitto dai cavalieri di Volcente.


 In mezzo de lo stuol Niso si scaglia
solo a Volscente, solo contra lui
pon la sua mira. I cavalier che intorno
stavano a sua difesa, or quinci or quindi
lo tenevano a dietro. Ed ei pur sempre
addosso a lui la sua fulminea spada
rotava a cerco. E si fe' largo in tanto
ch'al fin lo giunse; e mentre che gridava,
cacciogli il ferro ne la strozza, e spinse.
Cosí non morse, che si vide avanti
morto il nimico. Indi da cento lance
trafitto addosso a lui, per cui moriva,

(Virgilio, Eneide)

Cavalieri noti al seguito di Volcente

Interpretazione

Sebbene Eurialo e Niso siano i grandi protagonisti del libro IX dell'Eneide, una caratterizzazione nient'affatto secondaria è quella di Volcente. Anziano ed esperto guerriero, sembra avere molto a cuore la sorte dei propri uomini, come risulta dalle parole che rivolge a Eurialo prima di ucciderlo. Il ritratto di Volcente si precisa anche meglio dopo la morte, sempre nel libro IX, con le lacrime che i cavalieri versano sul suo cadavere; poi nel libro X, allorché a morire è suo figlio Camerte, e in quell'occasione Volcente viene definito da Virgilio "magnanimo"; infine nel libro XII, in occasione dell'apparizione del finto fantasma di Camerte, il poeta metterà ancora una volta l'accento sulle virtù umane e militari di padre e figlio.

Bibliografia

Fonti Antiche