Vishvamitra

Uno dei rishi. Era un saggio induista, proverbiale nemico del brahmano Vasishtha. Nel Vishnu-Purana si raccontano le sue origini di kshatriya (guerriero): Satyavati, una kshatriya figlia di Gathin, sposò un brahmano; il marito pensò di darle una pozione che avrebbe garantito loro un figlio brahmano e contemporaneamente diede un'altra pozione alla propria madre affinché partorisse un figlio kshatriya. Ci fu un equivoco nell'assegnazione delle pozioni e pertanto Satyavati partorì Jamadagni, il padre di Parashurama (sesto avatara di Vishnu e distruttore della casta degli kshatriya), mentre la madre del brahmano ebbe Vishvamitra, kshatriya con le qualità di un brahmano. Vishvamitra tentò di rubare Kamadhenu, la vacca dell'abbondanza proprietà di Vasishtha, e ciò provocò uno scontro tra i due che danneggiò tragicamente anche le loro famiglie. In seguito Vishvamitra si impegnò in un'ascesi così severa da spaventare gli stessi dèi, che inviarono presso di lui la bellissima ninfa Menaka. Ella riuscì nell'intento di distrarlo dalla meditazione e dalla loro unione nacque Shakuntala. Vishvamitra, umiliato per aver ceduto alla passione dei sensi, si ritirò pieno di vergogna sull'Himalaya, dove praticò un'ascesi ancor più dura per centinaia d'anni. Gli dèi, infine, lo riconobbero brahmano ed egli divenne uno dei sette grandi Rishi autori dei Veda. Vishvamitra sarebbe incarnazione di Dharma, dio della giustizia.