Differenze tra le versioni di "Vily"

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Versione delle 15:36, 5 mag 2019

Spiriti femminili leggiadri, con i capelli d'oro, che vivono nelle foreste, nelle montagne, o tra le nuvole, con le quali si confondono; alle volte hanno delle ali, invisibili, che permettono loro di volare. Sono anime di persone morte senza battesimo, oppure di ragazze morte prima delle nozze o di scarsa moralità; secondo qualcuno invece esse nascerebbero durante le piogge estive, quando i raggi del sole formano arcobaleni tra i rami degli alberi. I loro capelli sono strettamente connessi ai poteri che possiedono. Sono moralmente ambivalenti, come quasi tutti gli esseri fatati: possono essere benefiche, come maligne. A volte si sposano con esseri umani e generano anche dei figli, ma se solo si ricorda la loro origine, esse fuggono, ripetendo il classico schema del tabù matrimoniale infranto, tipico del mito di Melusina. Si racconta che se di notte esse incrociano per strada un giovane, lo prendono e lo costringono a ballare fino alla sua morte. Questo tema è presente anche nella letteratura romantica in cui le Villi (o Willi), fanciulle tradite e morte per amore, si riuniscono nelle radure e si vendicano facendo danzare gli uomini fino a farli morire. Il nome Vily viene alle volte tradotto approssimativamente, ed a torto, con "sirene". In realtà esso deriva dal verbo viti, avvolgere, e probabilmente designa i gorghi fluviali. Secondo alcune fonti esse sarebbero trenta; questo numero fisso contrasta evidentemente con tutte le leggende relative alla origine di queste ninfe, che ne presuppongono un aumento costante.