Differenze tra le versioni di "Troll"

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[[Immagine:Troll.jpg|250px|thumb|right|Disegno di Arthur Rackham]]  
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È il nome generico del popolo fatato e dei [[folletti]] nei paesi scandinavi. La parola significa in antico norreno semplicemente "spirito malvagio, demonio o mostro". Essi vivono all'interno delle colline, talora in solitudine, talora organizzati in società, con tanto di re. Sono molto ricchi, e le loro abitazioni dentro le colline sono lussuose e stupefacenti. Si tratta di esseri abbastanza benevoli, che però possono anche rapire donne o bambini. Odiano soprattutto i rumori; hanno il potere di rendersi invisibili, o di assumere qualsiasi forma, e conoscono il futuro. Il loro aspetto è spesso sgraziato: sono per lo più dei nani. con la gobba e lunghi nasi: vestono di grigio, col classico berrettino rosso degli esseri fatati. Tuttavia nei miti più antichi essi erano invece dei giganti: il fatto non deve stupire, perché Lecouteux (1988) ha ben dimostrato come queste due categorie di esseri (nani-giganti) siano strettamente imparentate e sovente interscambiabili. Appartengono infatti ad un livello di strutture simboliche in cui la fluttuazione dimensionale è semplicemente indicativa di uno status extraumano e spirituale.
 
È il nome generico del popolo fatato e dei [[folletti]] nei paesi scandinavi. La parola significa in antico norreno semplicemente "spirito malvagio, demonio o mostro". Essi vivono all'interno delle colline, talora in solitudine, talora organizzati in società, con tanto di re. Sono molto ricchi, e le loro abitazioni dentro le colline sono lussuose e stupefacenti. Si tratta di esseri abbastanza benevoli, che però possono anche rapire donne o bambini. Odiano soprattutto i rumori; hanno il potere di rendersi invisibili, o di assumere qualsiasi forma, e conoscono il futuro. Il loro aspetto è spesso sgraziato: sono per lo più dei nani. con la gobba e lunghi nasi: vestono di grigio, col classico berrettino rosso degli esseri fatati. Tuttavia nei miti più antichi essi erano invece dei giganti: il fatto non deve stupire, perché Lecouteux (1988) ha ben dimostrato come queste due categorie di esseri (nani-giganti) siano strettamente imparentate e sovente interscambiabili. Appartengono infatti ad un livello di strutture simboliche in cui la fluttuazione dimensionale è semplicemente indicativa di uno status extraumano e spirituale.
  

Versione delle 11:01, 8 apr 2017

È il nome generico del popolo fatato e dei folletti nei paesi scandinavi. La parola significa in antico norreno semplicemente "spirito malvagio, demonio o mostro". Essi vivono all'interno delle colline, talora in solitudine, talora organizzati in società, con tanto di re. Sono molto ricchi, e le loro abitazioni dentro le colline sono lussuose e stupefacenti. Si tratta di esseri abbastanza benevoli, che però possono anche rapire donne o bambini. Odiano soprattutto i rumori; hanno il potere di rendersi invisibili, o di assumere qualsiasi forma, e conoscono il futuro. Il loro aspetto è spesso sgraziato: sono per lo più dei nani. con la gobba e lunghi nasi: vestono di grigio, col classico berrettino rosso degli esseri fatati. Tuttavia nei miti più antichi essi erano invece dei giganti: il fatto non deve stupire, perché Lecouteux (1988) ha ben dimostrato come queste due categorie di esseri (nani-giganti) siano strettamente imparentate e sovente interscambiabili. Appartengono infatti ad un livello di strutture simboliche in cui la fluttuazione dimensionale è semplicemente indicativa di uno status extraumano e spirituale.

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