Differenze tra le versioni di "Timbreo"

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== Interpretazione ==
 
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Nell'epica classica, l'avvenenza fisica è rivelatrice di un animo nobile: contrariamente alla maggior parte degli aurighi di parte troiana, Molione non fugge dopo l'uccisione del condottiero. Ma è ancora più singolare il fatto che Omero conferisca un bellissimo aspetto al valletto e sorvoli invece sulla fisicità di Timbreo, un sovrano di cui in definitiva non viene detto nulla. Egli infatti non compare neppure nel catalogo relativo ai troiani e ai loro alleati nel secondo libro dell' ''[[Iliade]]'': a questo proposito va però tenuto presente che nel passo in questione Omero fa la rassegna dei condottieri già presenti a [[Troia]], mentre Timbreo potrebbe esservi arrivato successivamente, al pari di [[Reso]] (presentato espressamente nel decimo libro come alleato appena sopraggiunto al resto dell'esercito).
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Nell'epica classica, l'avvenenza fisica è rivelatrice di un animo nobile: contrariamente alla maggior parte degli aurighi di parte troiana, Molione non fugge dopo l'uccisione del proprio condottiero. Ma è ancora più singolare il fatto che Omero conferisca un bellissimo aspetto al valletto e sorvoli invece sulla fisicità di Timbreo, un sovrano di cui in definitiva non viene detto nulla. Egli infatti non compare neppure nel catalogo relativo ai troiani e ai loro alleati nel secondo libro dell' ''[[Iliade]]'': a questo proposito va però tenuto presente che nel passo in questione Omero fa la rassegna dei condottieri già presenti a [[Troia]], mentre Timbreo potrebbe esservi arrivato successivamente, al pari di [[Reso]] (presentato espressamente nel decimo libro come alleato appena sopraggiunto al resto dell'esercito).
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]

Versione delle 21:47, 15 nov 2011

Re asiatico, combatté in appoggio a Troia assediata dagli Achei; nessuna fonte dice di quale città o popolo fosse il signore.

La morte

Timbreo prese parte ai fatti d'arme su un carro guidato dal giovane e bellissimo valletto Molione, e venne ucciso da una lancia di Diomede, che lo raggiunse al petto, facendolo precipitare al suolo; Ulisse subito dopo colpì Molione, rimasto al fianco del suo signore.

Interpretazione

Nell'epica classica, l'avvenenza fisica è rivelatrice di un animo nobile: contrariamente alla maggior parte degli aurighi di parte troiana, Molione non fugge dopo l'uccisione del proprio condottiero. Ma è ancora più singolare il fatto che Omero conferisca un bellissimo aspetto al valletto e sorvoli invece sulla fisicità di Timbreo, un sovrano di cui in definitiva non viene detto nulla. Egli infatti non compare neppure nel catalogo relativo ai troiani e ai loro alleati nel secondo libro dell' Iliade: a questo proposito va però tenuto presente che nel passo in questione Omero fa la rassegna dei condottieri già presenti a Troia, mentre Timbreo potrebbe esservi arrivato successivamente, al pari di Reso (presentato espressamente nel decimo libro come alleato appena sopraggiunto al resto dell'esercito).