Tilo

Tilo è il protagonista di un suggestivo mito proveniente dalla Lidia e che ci è noto soprattutto nella versione tramandata da Nonno di Panòpoli, poeta greco-egizio vissuto nel V secolo, nelle "Dionisiache", un monumentale poema mitologico in 48 canti che ha come argomento le travagliate vicende di Dioniso dalla sua nascita all'assunzione sull'Olimpo (IV, 452 e ss.).
Mentre il giovane eroe Tilo camminava sulle rive del fiume Hermo urtò inavvertitamente un grosso serpente maculato e nascosto tra i cespugli; il rettile, irritato e spaventato, lo morse: a causa del veleno inoculatogli Tilo morì.
Sua sorella Mòira ("il Destino"), addolorata e disperata per la digrazia, pregò il gigante Dàmasen ("il Sopprimitore"), figlio di Gaia, la Terra, di vendicare la morte del fratello. Questi riuscì ad uccidere il serpente; ma accadde che un'altra serpe, che era la compagna di quella uccisa, uscì allora dal bosco, recando seco il "fiore di Zeus" lo depose sulla bocca del rettile esanime ed gli resuscitò.
Moira, che aveva assistito alla scena, cercò anch'ella un fiore simile a quello che aveva ridato la vita al serpente e con esso fece rivivere Tilo.
Questo episodio è effigiato su alcune antiche monete sarde.