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All'inizio dei tempi non c'era né cielo, né terra, né mare. Il dio Tangaloa vagava da solo nell'immensità. Dove egli si fermò, si generò la prima roccia del mondo, e all'ordine del dio di spaccarsi se ne generarono altre sette. Poi Tangaloa parlò con la roccia primaria, la prima che aveva generato, la colpì con la mano destra, ed essa immediatamente si aprì, dando vita alla terra ed al mare. Una delle sette rocce fu coperta dal mare, e le altre rocce le dissero: "Beata te, che sei posseduta dal mare". Ma quella rispose: "Presto il mare raggiungerà anche voi. Dopo che fu generata anche l'Acqua Dolce, Tangaloa tornò a parlare con la roccia primaria e si formarono così il Cielo, il Capo-che-sostiene-il-cielo, l'Immensità, lo Spazio e l'Altitudine. Per completare l'opera, Tangalo parlò ancora due volte con la roccia: la prima volta nacquero due Nuvole e due Acque Dolci, che egli destinò alla razza che popola il mondo aldilà del firmamento; la seconda volta nacquero, invece, Aoa-lala, Mare Desolata, e, in successione l'Uomo, lo Spirito, il Cuore, la Volontà e infine il Pensiero. Ma tutte le cose create non facevano altro che galleggiare sul mare, e così Tangaloa istruì la roccia primaria affinché si disponessero tutte secondo un ordine stabile.