Template:Portale:Mitologia Akamba/Credenze

Prima della diffusione del cristianesimo per opera dei Seventh Day Adventists e della African Inland Mission, i Kamba possedevano un culto ben sviluppato ed incentrato su un essere extraumano, superiore, amorfo e non personificato (ngai, mulungu o mumbi) e sugli spiriti ancestrali (aimu).
Questi ultimi con il nome di kiu (ombra) o ngoo (vita), rappresentavano gli spiriti che accompagnavano durante tutto l'arco della vita i Kamba e che, quando li abbandonavano, procuravano loro il decesso diventando spiriti della morte. Gli aimu, inoltre, ricoprivano il ruolo di spirito-marito; ogni donna kamba possedeva, oltre ad un marito in carne ed ossa, anche un marito spirituale, che era responsabile della sua fertilità e del concepimento. Le offerte di cibo (kithanguna) erano un elemento essenziale del sistema magico-religioso kamba. Essi allestivano cerimonie sacrificali per placare gli spiriti dopo un periodo di malattia o di sfortuna intensa o per ingraziarsi gli aimu ed ottenere dei favori in cambio di offerte sacrificali. Si offrivano bovini, ad esempio, durante le cerimonie di purificazione, per placare l'ira dello spirito di un defunto morto in seguito ad un omicidio, oppure si offrivano caprini allo spirito-marito per rendere gravida una donna.
Queste cerimonie sacrificali erano organizzate dagli atumia ma ithembo ma erano praticate dal mundu mue (indovino-sacerdote) il quale, attraverso le tecniche di divinazione, decideva quali riti praticare e quali formule rituali utilizzare a seconda del torto da riparare o del favore da ottenere.