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<br>Diede la mano di sua figlia, [[Irneto]], a [[Deifonte]], attirandosi così l'odio dei propri figli, i quali tentarono di ucciderlo mentre si bagnava da solo nel fiume. Ma Temeno non morì subito, ebbe così il tempo di diseredare i propri figli e di dare il regno a [[Deifonte]].
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[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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Versione delle 13:26, 21 apr 2011

Eraclide, figlio di Aristomaco, che insieme ai fratelli, Cresfonte ed Aristodemo, guidò il ritorno degli Eraclidi nel Peloponneso, ottenendo il regno di Argo.
Chiese ad un discendente di Diomede, Ergieo, di rapire il Palladio, portato da Diomede ad Argo, e così privò la città della sua protezione. Più tardi la statua fu portata a Sparta (vedi Leagro).
Diede la mano di sua figlia, Irneto, a Deifonte, attirandosi così l'odio dei propri figli, i quali lo colpirono mentre si bagnava da solo nel fiume. Ma il re non morì subito: ebbe così il tempo di diseredare i propri figli e di dare il regno a Deifonte.