Syöjätär

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Syöjätär, la spaventosa idra, sputò nei flutti; il vento disperse la bava, la corrente allaragò la saliva, il caldo sole l’ammorbidì, lo spirito delle acque per sei anni la cullò in superficie, finché l’onda della risacca non la depose a riva. Tre figlie della natura passeggiavano lungo il mare in tempesta. Videro la saliva di Syöjätär e si chiesero l’un l’altra: "Che potrebbe diventare, se il creatore l’animasse, fornendola dei suoi occhi?". Ukko udì la domanda e rispose: "Un mostro uscirebbe dallo sputo di un mostro, se il mio alito gli concedesse la vita: il male genera male". Hiisi, il maligno, intese per caso quelle parole, e dicise di farsi anche lui creatore, soffiando il suo fiato sulla bava di Syöjätär. Ne nacque un rettile nero: il cuore gli veniva da Syöjätär, il cervello dalla schiuma delle onde impetuose, la testa dal seme di un pisello cattivo, gli occhi dai grani di lino di Lempo, la lingua dallo spiedo di Keitolainen, gli orridi denti dalla pula dell’Orzo di Tuoni. IL dorso gli fu formato con la grande forca di Hiisi, la coda con le trecce di Pahalainen, gli intestini con la cintura della morte. Hiisi gli diede vita con il suo alito infuocato. Questa fu la tua famiglia, serpe malvagio, nero figlio delle viscere del mondo, che hai il colore della terra brulla. Ritirati dal cammino del viandante, lascia il passo a chi deve andare, o ti gonfierai di dolori e il tuo corpo scoppierà in tre parti!