Differenze tra le versioni di "Svetovid"

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Versione delle 12:05, 7 nov 2011

Divinità della guerra e del raccolto, venerato soprattutto nell'isola di Rùgen, provvista di quattro teste su quattro colli indipendenti. Nel suo santuario si svolgeva una festa annuale in cui si distribuivano bevande alcoliche, versate all'interno di un corno, simbolo del dio. Delle quattro teste due erano rivolte in avanti e due indietro; ciascuna delle due rivolte nello stesso versante, guardava in due direzioni opposte. È stato proposto, senza gran consistenza filologica, che il nome sia una deformazione di San Vito, e che il dio non sia che una creazione pagana basata sul nome del santo. È più credibile l'inverso, e cioè che i cristiani abbiano cercato di sostituire il culto di San Vito, il cui nome si prestava all'equivoco, a quello de un antico nume pagano.
Il dio era venerato presso molte popolazioni slave, ma aveva un posto privilegiato nel pantheon delle tribù polabe che abitavano nell'isola di Rügen nell'odierna Germania. Il centro principale del suo culto era la città di Arkona dove, secondo le Gesta Danorum dello storico Saxo Grammaticus, si trovava un tempio dedicato a questa divinità. Al suo interno vi era un'enorme statua in legno che rappresentava Svetovit come una creatura antropomorfa con quattro volti. Nella mano sinistra teneva una spada o un arco. Nella mano destra teneva invece un corno dell'abbondanza, che il sacerdote riempiva di vino per predire il futuro durante una cerimonia annuale chiamata Libazione. Al dio veniva associato il cavallo bianco, che Sviatovit cavalcava durante le battaglie. Secondo alcuni, il sacerdote disponeva di un esercito di trecento cavalli bianchi e utilizzava questo animale durante le cerimonie nel tempio.
La descrizione della statua di Arkona corrisponde a quella trovata nel 1848 a Zbrucz in Polonia e che attualmente si trova nel Museo Archeologico di Cracovia. Tracce del culto di Sviatovid si trovano anche presso gli slavi del sud. La vetta dell' isola di Brač in Croazia si chiama Vidova gora (Monte di Vid). Presso i serbi il culto di Svetovit si è parzialmente preservato nella Festa di San Vito chiamata Vidovdan.
Secondo alcune teorie i quattro volti del dio rappresentano le stagioni dell'anno, secondo altre sono gli dei Perun, Svarog, Lada e Mokos che riuniti insieme possono vedere in tutte le direzioni del mondo. Questo ha dato vita alla erronea etimologia del nome come Sviatovid o Światowid (Colui che vede il mondo), da svet (mondo) e vid (vista). La forma corretta del nome è però Svetovit (Signore Santo, Signore delle santa Potenza), da svętъ (santo, sacro) e vit (signore).
Brückner identifica questo dio con Svarożyc e Gieysztor con Perun. Probabilmente Sviatovit era il nome dato da alcune popolazioni slave, come i polabi, a una di queste due divinità.