Susano-O

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SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: Susanowo
Etimologia: dio impetuoso e veloce
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
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Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Orientale
Continente: Asia
Area: Estremo Oriente
Paese: Giappone
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Shintoisti
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità della Natura
Specificità: Divinità del Mare
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Malevola
Elemento: Acqua
Habitat: Cielo
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Mare Tempeste Vento

Il dio giapponese scintoista dei venti, delle tempeste e dell’oceano, nonché dio dei serpenti. Nacque dal naso di Izanagi e gli fu attribuito il dominio dei mari. Sua sorella, la dea del sole Amaterasu, è anche sua sposa.
Il suo nome completo è Ta-ke-Haya-Susa-No-Wo-No-Mikoto e significa "Dio impetuoso e veloce". E' la personificazione del male, ma è anche un dio audace, benché sfrenato e impulsivo. Le sue violenze non si limitano all’oceano: egli devasta anche la terraferma con le sue tempeste, oscura il cielo, e così fa incollerire gli “otto milioni di dèi” (i kami).
Il padre Izanagi lo destinò a governare su tutte le distese marine, ma poiché rifiutò, la potente divina sorella Io scacciò dal regno celeste e Susano-O riparò nella provincia di Izuno, sulla costa giapponese, cioè Honsu, dove il dio e la sua progenie pare abbiano piantato una foresta tanto grande da raggiungere la Corea. Secondo il Kojiki di Yasumaro, il dio per vendicarsi della punizione inflittagli, iniziò a perseguitare la sorella, dea del Sole, fino a costringerla a rinchiudersi in una grotta buia, privando cosi la terra della sua luce benefica.
Il suo comportamento persecutorio, però, si rivelò la sua rovina: perse la barba, le unghie delle dita e tutti i suoi averi, quindi venne esiliato. Vagò per la terra ed ebbe molte avventure, come l’uccisione del serpente a otto teste Koshi, sconfiggendo il quale ottenne una possente spada, detta Kusanagi-no-Tsurugi (“spada che taglia l’erba”). Il dio lo abbattè dopo averlo ubriacato con otto bidoni di sakè avvelenato, per liberare una piccola dea, ultima sopravvissuta di molte sorelle divorate dal mostro, la quale divenne poi sua sposa, e quindi madre dei suoi figli. Tra le altre imprese, conquistò la Corea e debellò la peste. Infine, Okuni-Nushi, suo figlio, gli sottrasse la spada con l’inganno.

EPITETI[modifica]