Sugin

Nome postumo dell'imperatore giapponese Miki-Hiri-Hiko, decimo successore del divino Gimmu Tenno. Il nome significa «Veneratore degli dèi». Sugin eresse un tempio al dio Iso-No-Kami, nella regione dello Yamato, distretto di Yambe, dove in seguito venne custodita la Sacra Spada che i Giapponesi venerarono come simulacro del grande dio Futsu (non identificato); secondo il Kojiki, quella spada molto probabilmente apparteneva ad un valoroso guerriero e i Giapponesi, invece di onorare l'eroe, deificarono la Spada. Secondo il Nihongi, Sugin, fedele al culto della dea Amaterasu, ne ampliò il rituale e custodì il simulacro della dea, uno specchio, cioè l'anima di Amaterasu, in un tempio che fece erigete in onore del dio Kasanui a Ise. Prima di Sugin, il simulacro di Amaterasu veniva conservato nella residenza stessa del sovrano e precisamente nella camera da letto. Come imperatore, Sugin si batte per estendere il suo dominio in ogni direzione. Fu il primo sovrano a stabilire tasse regolari per il popolo, a promuovere l'agricoltura e a dirigere i primi templi in onore degli dèi della stirpe regnante dello Yamato; templi che consistevano, allora, in arbusti sacri presso cui sorgeva la dimora di una sorta di vestale, incaricata della custodia e della cura di quei templi-arbusti.