Differenze tra le versioni di "Stribog"

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Dio del Vento, il suo soffio è emanazione dello spirito, è il dio che diffonde il suo simulacro veniva posto sulle rive dei fiumi per chiedere protezione per i viaggi e le rotte.
 
La classificazione di Stribog, però, è abbastanza ipotetica in quanto l'esiguo numero di fonti che riconducono a questo dio non consentono di tracciarne il profilo con certezza. Gli unici due testi che parlano di esso, infatti, sono la [[Cronaca degli anni passati]], dove viene menzionato come una delle sei divinità del [[Canone di Vladimir]] e il [[Canto della schiera di Igor]] dove vengono citati i venti, nipoti di Stribog, che soffiano le frecce contro l'esercito di Igor.
 
La classificazione di Stribog, però, è abbastanza ipotetica in quanto l'esiguo numero di fonti che riconducono a questo dio non consentono di tracciarne il profilo con certezza. Gli unici due testi che parlano di esso, infatti, sono la [[Cronaca degli anni passati]], dove viene menzionato come una delle sei divinità del [[Canone di Vladimir]] e il [[Canto della schiera di Igor]] dove vengono citati i venti, nipoti di Stribog, che soffiano le frecce contro l'esercito di Igor.
  
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Stribog, che similarmente agli altri dei del pantheon slavo aveva un suo idolo sulla collina di Kiev, subì lo stesso destino di altre divinità: con la cristianizzazione, venne assimilato al soffio dello spirito santo. In tutti i casi, almeno folkloristicamente, è ancora presente nell'immaginario collettivo: al giorno d'oggi i contadini slavi dicono ancora: ''«Se il vento è calmo è perché Stribog suona il flauto»''.
 
Stribog, che similarmente agli altri dei del pantheon slavo aveva un suo idolo sulla collina di Kiev, subì lo stesso destino di altre divinità: con la cristianizzazione, venne assimilato al soffio dello spirito santo. In tutti i casi, almeno folkloristicamente, è ancora presente nell'immaginario collettivo: al giorno d'oggi i contadini slavi dicono ancora: ''«Se il vento è calmo è perché Stribog suona il flauto»''.
  
 
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Versione delle 19:36, 2 lug 2020

SCHEDA
Noimage.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: Strybog, Strzybog (Polacchi), Stribogu
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
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oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Slava
Continente: Europa
Area: Europa dell'Est
Paese: Russia, Ucraina
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Slavi orientali
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Divinità
Sottotipologia: Divinità Superne
Specificità: Divinità del Canto
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Antropomorfo
Indole: Benevola
Elemento: Aria
Habitat: Cielo
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE

Dio del Vento, il suo soffio è emanazione dello spirito, è il dio che diffonde il suo simulacro veniva posto sulle rive dei fiumi per chiedere protezione per i viaggi e le rotte. La classificazione di Stribog, però, è abbastanza ipotetica in quanto l'esiguo numero di fonti che riconducono a questo dio non consentono di tracciarne il profilo con certezza. Gli unici due testi che parlano di esso, infatti, sono la Cronaca degli anni passati, dove viene menzionato come una delle sei divinità del Canone di Vladimir e il Canto della schiera di Igor dove vengono citati i venti, nipoti di Stribog, che soffiano le frecce contro l'esercito di Igor.

Etimologia

Stri è la forma imperativa della termine sterti, derivante dalla radice indoeuropea ster, che significa "allungare", "diffondere", "allargare", "sparpagliare".

CULTO

Stribog, che similarmente agli altri dei del pantheon slavo aveva un suo idolo sulla collina di Kiev, subì lo stesso destino di altre divinità: con la cristianizzazione, venne assimilato al soffio dello spirito santo. In tutti i casi, almeno folkloristicamente, è ancora presente nell'immaginario collettivo: al giorno d'oggi i contadini slavi dicono ancora: «Se il vento è calmo è perché Stribog suona il flauto».