Differenze tra le versioni di "Sin"

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Importante dio astrale dei Babilonesi; impersonava la Luna e insieme con i figli [[Shamash]] (il Sole) e [[Ishtar]] (la stella Venere) formava una triade divina con epicentro culturale a [[Ur]], dove il dio era chiamato anche [[Nannar]]. Si narra che Sin, in qualità di dio della Luna, percorresse il cielo di notte su un vascello d'argento a forma di quarto di luna e che con i suoi raggi luminosi impedisse ai malvagi di compiere quei delitti facili a perpetrare nell'oscurità. S. era soprannominato « Signore della Corona », la quale veniva rappresentata da una falce di luna a doppio corno; tramite questo simbolo i Babilonesi associarono le fasi della luna al computo del tempo e venerarono Sin come dio del mese e dell'anno. In un antico canto assiro si narra che [[Marduk]] aveva ordinato a Sin di mostrare i due corni lunari all'inizio del mese per illuminare la terra (probabile allusione alla luna piena); moglie di S. era Ningal, dea lunare. Il dio era dotato di saggezza e veniva raffigurato come un vegliardo dalla barba azzurra con in testa una corona formata da quattro paia di corna.
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Importante dio astrale dei Babilonesi; impersonava la Luna e insieme con i figli [[Shamash]] (il Sole) e [[Ishtar]] (la stella Venere) formava una triade divina con epicentro culturale a [[Ur]], dove il dio era chiamato anche [[Nannar]]. Si narra che Sin, in qualità di dio della Luna, percorresse il cielo di notte su un vascello d'argento a forma di quarto di luna e che con i suoi raggi luminosi impedisse ai malvagi di compiere quei delitti facili a perpetrare nell'oscurità. Sin era soprannominato « Signore della Corona », la quale veniva rappresentata da una falce di luna a doppio corno; tramite questo simbolo i Babilonesi associarono le fasi della luna al computo del tempo e venerarono Sin come dio del mese e dell'anno. In un antico canto assiro si narra che [[Marduk]] aveva ordinato a Sin di mostrare i due corni lunari all'inizio del mese per illuminare la terra (probabile allusione alla luna piena); moglie di Sin era Ningal, dea lunare.  
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==Iconografia==
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Il dio era dotato di saggezza e veniva raffigurato come un vegliardo dalla barba azzurra con in testa una corona formata da quattro paia di corna.
  
 
[[Categoria:Mitologia Babilonese]]
 
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[[Categoria:Divinità della Luna]]
 
[[Categoria:Divinità della Luna]]
[[Categoria:Divinità Maschili]]
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[[Categoria:Classificazione: Divinità]]
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[[Categoria:Sesso: Maschio]]
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[[Categoria:Indole: Benevola]]
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[[Categoria:Aspetto: Antropomorfo]]
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[[Categoria:Elemento: Non specificato]]
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[[Categoria:Habitat: Cielo]]

Versione delle 21:20, 13 ott 2011

Importante dio astrale dei Babilonesi; impersonava la Luna e insieme con i figli Shamash (il Sole) e Ishtar (la stella Venere) formava una triade divina con epicentro culturale a Ur, dove il dio era chiamato anche Nannar. Si narra che Sin, in qualità di dio della Luna, percorresse il cielo di notte su un vascello d'argento a forma di quarto di luna e che con i suoi raggi luminosi impedisse ai malvagi di compiere quei delitti facili a perpetrare nell'oscurità. Sin era soprannominato « Signore della Corona », la quale veniva rappresentata da una falce di luna a doppio corno; tramite questo simbolo i Babilonesi associarono le fasi della luna al computo del tempo e venerarono Sin come dio del mese e dell'anno. In un antico canto assiro si narra che Marduk aveva ordinato a Sin di mostrare i due corni lunari all'inizio del mese per illuminare la terra (probabile allusione alla luna piena); moglie di Sin era Ningal, dea lunare.

Iconografia

Il dio era dotato di saggezza e veniva raffigurato come un vegliardo dalla barba azzurra con in testa una corona formata da quattro paia di corna.