Shotoku Daishi

Sovrano giapponese fervente buddista, ritenuto santo (daishi = santo). In origine il suo nome fu Mumayado, che significa «Porta di Stalla», con riferimento alla sua nascita avvenuta mentre sua madre, principessa consorte, ispezionava le stalle imperiali. Con la «Legge dei Nomi Postumi», emanata da Gimmu Tenno, il sovrano assunse poi il nome di Shotoku Daishi. In vita ebbe fama di gran legislatore e riformatore sociale. Durante il suo regno (59-691 a.C.) il buddismo divenne religione di Stato. Shotoku Daishi restò famoso anche per le cure amorose che prodigava ai fiori con cui ornava la statua del Buddha nel suo altare privato. Secondo il Chamberlain, e altri dotti mitologi, Shotoku fu il Costantino del buddismo giapponese. A lui si deve l'introduzione del calendario nel regno e l'attribuzione del nome « Giappone » a tutto il territorio nipponico. Prima di allora il paese era stato un paese libero e anonimo, circondato dalle isole Izumo, Yamato e Sea.
Fu deificato come reincarnazione di Siddharta. Si crede che ritornerà come Miro (il futuro Buddha Shotoku), che sia stato in grado di parlare appena nato e che abbia predetto il futuro.