Shiva

Complessa divinità, terza persona della Trimurti e come tale detta anche Trilochana con Brahma e Vishnu; ma e anche Isvara (Dio Prima Persona); dio della Grande Pralaya o Distruzione cosmica o Mahapralaya, Principio attivo del mondo. Le origini di Shiva appartengono alla storia dell'India prevedica. Per alcuni discende da Vasupati, dio degli animali selvaggi, la cui immagine fu trovata in un sigillo di Mohenio-Daro (datato 2700 a.C.), oggi nel Pakistan. Per altri, Shiva è figlio di Brahma e di Maia. Il nome di Shiva compare nei più antichi testi vedici come Mahasa-dashiva (Signore della sacra Trimurti); qui si parla anche di Rudra, col quale il dio venne fuso passando a rappresentare uno degli aspetti più terrificanti del dio: quello di Shiva-Rudra, guerriero vendicatore capace di tagliare la testa al dio vedico Daksha per vendicare la morte della prima moglie Sati. La vendetta di Shiva, l'aspetto terrificante del mostro Virabhadra, sua incarnazione che lo sostituisce nella strage, sono mirabilmente narrati nel Vayu-Purana. Shiva è detto anche Sankara (il Creatore) e in questa veste assume il nome di Lingaraj, venerato sotto la raffigurazione del Lingam, simbolo della fecondità (onde il nome di «lingaiti» assunto da una delle sette shivaite). Come dio della Grande Pralaya, Shiva è venerato nel grande tempio di Gidambaram presso Madras, dove è raffigurato nelle 108 posizioni di danza cosmico-religiosa simboleggianti altrettanti modi per raggiungere la Liberazione.

I nomi di Shiva

Shiva è soprattutto Mahadeva; è Isana; è Mahakala; è Hara (Colui che può tutto), e mille altre personificazioni collegate alla Creazione, alle Acque Primordiali, alla Morte, alla Guerra, all'Ascesi yoga e alla montagna Kailasa, dove il dio ha il suo Paradiso e dove dimora con la seconda moglie Parvati e con i tre figli Ganesha, Kartikeya e Kubera.
Le leggende che lo riguardano sono numerose, tanti sono gli appellativi, oltre a quelli già citati, e i templi sparsi in tutta l'India, fra i quali quello di Madurai (Madras) dove Shiva è venerato come Sundaresvara, sposo della Dea Minakshi (v. anche Avani). Bhutesvar è infine l'aspetto malefico di Shiva.

Iconografia

Nelle molteplici iconografie il dio appare quasi sempre nudo, di colore azzurro, spesso in posizione yoga a imitazione del suo avo Pasupati. Le sue immagini più popolari sono quella che Io mostrano danzante come Shiva Nataraja; quella del dio nell'atto di afferrare Ganga (vedi anche Gialandhara), il Gange per i capelli e quella di Distruttore cosmico con il piede sopra il demone Muyalaka.