Differenze tra le versioni di "Satiri"

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Divinità campestri, dotate di zampe di capro, e successivamente ad alcuni esseri appartenenti al seguito del dio [[Dioniso]]. Il primo a parlare dei Satiri è [[Esiodo]] (frammento 198, riportato da Strabone, X, 471), secondo il quale si tratta dei pronipoti di [[Foroneo]], figli delle sue cinque nipoti, dalle quali nacquero le ninfe montane e «la stirpe dei Satiri buoni a nulla e vili». Il rapporto con le ninfe montane si trova attribuito, nell'Inno Omerico ad [[Afrodite]] (V, 262), ai [[Sileni]] «che si uniscono [...] con le ninfe montane». Ciò ha portato talora ad una equiparazione tra le due forme, pur differenti nell'aspetto, pensandole derivate da un unico ceppo primitivo. Si tratta peraltro di una ipotesi contestabile; quello che però è certo è che nei culti dionisiaci Satiri e [[Sileni]] sono equiparati e perfino scambievoli: tipico è il caso di [[Marsia]] che [[Erodoto]] chiama Sileno e Plafone Satiro. Secondo Euripide i Satiri sarebbero addirittura figli di [[Sileno]]; questa visione corrisponde alla concezione corrente che vede [[Sileno]] come un anziano saggio ed i Satiri come giovani scapestrati.
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Divinità campestri, dotate di zampe di capro, e successivamente ad alcuni esseri appartenenti al seguito del dio [[Dioniso]]. Il primo a parlare dei Satiri è [[Esiodo]] (frammento 198, riportato da Strabone, X, 471), secondo il quale si tratta dei pronipoti di [[Foroneo]], figli delle sue cinque nipoti, dalle quali nacquero le ninfe montane e «la stirpe dei Satiri buoni a nulla e vili». Il rapporto con le ninfe montane si trova attribuito, nell'[[Inno Omerico ad Afrodite]] (V, 262), ai [[Sileni]] «che si uniscono [...] con le ninfe montane». Ciò ha portato talora ad una equiparazione tra le due forme, pur differenti nell'aspetto, pensandole derivate da un unico ceppo primitivo. Si tratta peraltro di una ipotesi contestabile; quello che però è certo è che nei culti dionisiaci Satiri e [[Sileni]] sono equiparati e perfino scambievoli: tipico è il caso di [[Marsia]] che [[Erodoto]] chiama Sileno e Plafone Satiro. Secondo Euripide i Satiri sarebbero addirittura figli di [[Sileno]]; questa visione corrisponde alla concezione corrente che vede [[Sileno]] come un anziano saggio ed i Satiri come giovani scapestrati.
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Versione delle 13:45, 9 nov 2019

SCHEDA
Satiro.jpg
IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio
Genitori: [[{{{padre1}}}]] e [[{{{madre1}}}]]
oppure [[{{{padre2}}}]] e [[{{{madre2}}}]]
oppure [[{{{padre3}}}]] e [[{{{madre3}}}]]
oppure [[{{{padre4}}}]] e [[{{{madre4}}}]]
Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Mitologia Classica
Continente: Europa
Area: Mediterraneo
Paese: Grecia
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: Greci
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Esseri Intermediari
Specificità: Elementali
Subspecifica: [[:Elenchi:{{{sub}}}|{{{sub}}}]]
CARATTERI
Aspetto: Uomo-Animale
Indole: Malevola
Elemento: Terra
Habitat: Foresta
ATTRIBUTI
Fisici
Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Satiri

Divinità campestri, dotate di zampe di capro, e successivamente ad alcuni esseri appartenenti al seguito del dio Dioniso. Il primo a parlare dei Satiri è Esiodo (frammento 198, riportato da Strabone, X, 471), secondo il quale si tratta dei pronipoti di Foroneo, figli delle sue cinque nipoti, dalle quali nacquero le ninfe montane e «la stirpe dei Satiri buoni a nulla e vili». Il rapporto con le ninfe montane si trova attribuito, nell'Inno Omerico ad Afrodite (V, 262), ai Sileni «che si uniscono [...] con le ninfe montane». Ciò ha portato talora ad una equiparazione tra le due forme, pur differenti nell'aspetto, pensandole derivate da un unico ceppo primitivo. Si tratta peraltro di una ipotesi contestabile; quello che però è certo è che nei culti dionisiaci Satiri e Sileni sono equiparati e perfino scambievoli: tipico è il caso di Marsia che Erodoto chiama Sileno e Plafone Satiro. Secondo Euripide i Satiri sarebbero addirittura figli di Sileno; questa visione corrisponde alla concezione corrente che vede Sileno come un anziano saggio ed i Satiri come giovani scapestrati.