Sadeh

Festa zoroastriana del fuoco. La leggenda di Hosheng, che scopre il fuoco (meglio sarebbe dire che scopre il modo di produrre il fuoco) e istituisce la festa di Sadeh, si trova narrata in questo modo solo in Firdusi, che si discosta quindi dalla tradizione pehlevica. La festa si celebrava la sera e la notte del 10 di Behmen, cioè il 24 gennaio dell'anno ordinario. Secondo uno storico iranico del X secolo (Biruni), in quell'occasione gli irani "praticavano fumigazioni per tenere lontana la sventura, cosicchè è divenuto uso dei re far accendere dei fuochi in quella notte di festa, sospingervi le bestie selvatiche e far volare gli uccelli attraverso le fiamme, bevendo e divertendos¡ intorno ai falò".
Lo stesso autore cita anche una leggenda locale dei Demavend, che contiene una spiegazione dell'origine dei fuochi di Sadeh diversa da quella fornita da Firdusi. I curdi salvati da IRMAIL si sarebbero stabiliti sulle montagne a ovest del Demavend; allorchè Feridun sopraffà Dahak, vorrebbe fare uccidere Irmail, che però gli rivela di esser-si adoprato per mettere in salvo almeno una delle due vittime destinate ogni giorno alla morte. Per darne testimonianza, avvisa quindi i curdi dell'arrivo del re e dà ordine che accendano dei fuochi sui tetti perch‚ il sovrano li possa contare. Feridun, giunto tra le montagne il 10 di Behmen, e constatato che Irmail aveva salvato molte famiglie, lo ricompensa col feudo del Demavend.