Ruggiero

Ruggiero nasce da padre cristiano, ma presto orfano viene allevato nella religione pagana dal mago Atlante; del resto sua madre era pagana e parente del re Agramante; per cui, quando il re saraceno parte per la guerra contro i cristiani, egli lo segue senza esitare.
In tutta la vicenda del poema, l'Ariosto non dimentica mai che egli impersona il capostipite, accanto a Bradamante, degli Estensi: anima "naturalmente cristiana", destinata ad aprirsi all'autentica fede appena gliene siano rivelati i valori, è costantemente rappresentato come autentico cristiano in potenza, dotato per giunta di ogni qualità cavalleresca; bellezza, gentilezza, fascino sono i connotati che lo distinguono tra i suoi.
Quasi in ogni canto la sua presenza emerge: si potrebbe dire che il suo avversario maggiore è un parente, il mago Atlante, che fa di tutto, conscio come è della sua vulnerabilità nei riguardi del cristianesimo, per sottrarlo a questo destino, a meno di non considerare l'eroina Bradamante che ha tutte le intenzioni di farlo, prima o dopo, suo sposo.
Strumenti per tentare di sottrarre alla conversione Ruggiero sono via via il famoso castello in cui Atlante lo imprigiona la prima volta e un altro maniero la seconda (dopo che ha perso a un tempo Angelica e l'ippogrifo), l'anello incantato con cui Bradamante, ricevute le istruzioni dalla maga Melissa per averlo, dovrebbe affrancarlo da ulteriori ritardi del matrimonio con lei.
Anche Ruggiero cade vittima delle lusinghe di Alcina e trascura quei doveri che la lealtà impone ai guerrieri e che l'amore assegna a chi è realmente innamorato: a trarlo di là sarà la buona maga Melissa, cui si è rivolta l'ansiosa Bradamante.
Ancora molte vicende attendono Ruggiero; impegnato in esse, egli scrive una lettera alla sua innamorata, adducendo le ragioni per cui ritarda a convertirsi: ha ricevuto un'angosciata missiva dello zio Agramante, e non si sente di abbandonarlo proprio quando le sue sorti sono pericolanti; è convinto di poter raggiungere l'abbazia di Vallombrosa, dove ha appuntamento con Bradamante dopo poche settimane.
In realtà lo attendono ancora molte avventure, alcune delle quali lo vedono impegnato aspramente con i guerrieri della sua stessa fazione a opera della Discordia. Così si batte, tra l'altro, con Mandricardo e lo uccide. Quando Agramante è messo in difficoltà non soltanto in Europa ma addirittura in terra africana per la notizia dell'invasione dei fanti di Astolfo con un sortilegio trasformati in cavalieri, e riceve il consiglio di risolvere il conflitto senza impegnare tutto l'esercito che gli rimane, viene il momento per Ruggiero di salire alla ribalta: un duello tra i due campioni più accreditati dovrebbe decidere le sorti della sanguinosa guerra tra pagani e cristiani. Il vincitore di esso avrebbe designato la supremazia di un esercito sull'altro; se questo esalta il guerriero prescelto dai cristiani, mette in grave tormento Ruggiero, perché se avesse ucciso il fratello di Bradamante avrebbe perso per sempre l'amore di lei. Bradamante viene intanto consolata dalle parole di Melissa: penserà lei a far andare tutto per il meglio. Infatti per il momento il duello viene sospeso: altri avvenimenti incalzano. Mentre Ruggiero è in viaggio per l'Africa, una tempesta coglie la nave: scampa soltanto Ruggiero, che raggiunto un isolotto mantiene fede al voto che aveva fatto mentre si dibatteva tra le onde furiose: farsi cristiano, battersi per Carlo, sposare al più presto Bradamante; un buon eremita lo soccorre, gli predice con cautela il suo avvenire (gli tace però il triste destino che gli toccherà di lì a sette anni) e lo battezza: egli sarà così cristiano e cristiana la sua discendenza che farà onore all'investitura di Carlo e trarrà dalle sue parole "Este qui signori" il nome della casa d'Este.
Ma per i due innamorati non sono finite le traversìe: i genitori di Bradamante hanno più alte ambizioni, vogliono imparentarsi col re di Costantinopoli, al figlio del quale hanno promesso Bradamante. Ma proprio Leone, cui questa dovrebbe andare in sposa, agevolerà gli innamorati.
La gioia del momento non è neppur turbata dall'apparizione di Rodomonte che accusa Ruggiero di fellonìa verso il tradito Agramante: e neanche dalla sua morte per mano di Ruggiero, che si è visto costretto a battersi con chi l'ha offeso. Il duello conclude il poema e in un certo modo pone il suggello al trionfo dei cristiani sui pagani.


Riferimenti musicali

Antonio Vivaldi, Orlando furioso, opera lirica tratta dal poema ariostesco (personaggi: Orlando, Angelica, Alcina, Ruggiero, Astolfo, Bradamante, Medoro)