Differenze tra le versioni di "Polidoro (1)"

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Figlio di [[Priamo]] e di [[Ecuba]], il padre avendo previsto la fine di [[Troia]] lo mandò con molti denari e oggetti preziosi dal suo amico e genero [[Polinestore]], re del [[Chersoneso Tracio]]. Ma quando costui seppe che [[Troia]] era caduta, fece uccidere Polidoro per impadronirsi dei suoi tesori e per ingraziarsi gli [[Achei]]. Egli cercò anche di far sparire il cadavere del giovane facendolo precipitare in mare, ma questo venne recuperato, sicché [[Ecuba]], venuta a sapere tutto, vendicò la sua morte accecando Polinestore e uccidendo i suoi due figli.
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Figlio di [[Priamo]] e di [[Ecuba]], il padre avendo previsto la fine di [[Troia]] lo mandò con molti denari e oggetti preziosi dal suo amico e genero [[Polinestore]], re del [[Chersoneso Tracio]]. Ma quando costui seppe che [[Troia]] era caduta, fece uccidere Polidoro per impadronirsi dei suoi tesori e per ingraziarsi gli [[Achei]]. Egli cercò anche di far sparire il cadavere del giovane facendolo precipitare in mare, ma questo venne recuperato, sicché [[Ecuba]], venuta a sapere tutto, vendicò la sua morte accecando Polinestore e uccidendo i suoi due figli. Questa versione è riportata nella tragedia euripidea ''[[Ecuba]]''. Secondo l' ''[[Eneide]]'', invece, gli assassini del principe, che era stato trafitto da diverse lance, si affrettarono a nascondere il corpo coprendolo di terra, lasciando le armi conficcate in esso. Quando il processo di putrefazione ebbe inizio, le lance si traformarono in fronde. Per diverso tempo nessuno notò il cadavere, nonostante fosse rimasto in parte visibile: con la conseguenza che l'anima di Polidoro restò per diverso tempo al di fuori dell'Ade, finché un giorno [[Enea]], durante una tappa delle sue peregrinazioni, arrivò sul luogo dell'omicidio. Egli strappò una fronda, dalla quale colò sangue nero: subito dopo sentì la voce del giovane troiano, che gli raccontò l'accaduto. Enea allora diede ordine ai suoi compagni di seppellire immediatamente Polidoro, e le tribolazioni dell'anima ebbero fine.  
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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[[Categoria:Principi]]
 
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Versione delle 09:39, 9 mag 2011

Figlio di Priamo e di Ecuba, il padre avendo previsto la fine di Troia lo mandò con molti denari e oggetti preziosi dal suo amico e genero Polinestore, re del Chersoneso Tracio. Ma quando costui seppe che Troia era caduta, fece uccidere Polidoro per impadronirsi dei suoi tesori e per ingraziarsi gli Achei. Egli cercò anche di far sparire il cadavere del giovane facendolo precipitare in mare, ma questo venne recuperato, sicché Ecuba, venuta a sapere tutto, vendicò la sua morte accecando Polinestore e uccidendo i suoi due figli. Questa versione è riportata nella tragedia euripidea Ecuba. Secondo l' Eneide, invece, gli assassini del principe, che era stato trafitto da diverse lance, si affrettarono a nascondere il corpo coprendolo di terra, lasciando le armi conficcate in esso. Quando il processo di putrefazione ebbe inizio, le lance si traformarono in fronde. Per diverso tempo nessuno notò il cadavere, nonostante fosse rimasto in parte visibile: con la conseguenza che l'anima di Polidoro restò per diverso tempo al di fuori dell'Ade, finché un giorno Enea, durante una tappa delle sue peregrinazioni, arrivò sul luogo dell'omicidio. Egli strappò una fronda, dalla quale colò sangue nero: subito dopo sentì la voce del giovane troiano, che gli raccontò l'accaduto. Enea allora diede ordine ai suoi compagni di seppellire immediatamente Polidoro, e le tribolazioni dell'anima ebbero fine.