Differenze tra le versioni di "Plinio il Vecchio"

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Gaio Plinio Secondo (23/24-79 d.C.), detto Plinio il Vecchio, per distinguerlo dal nipote Gaio Plinio Cecilio; storico, scienziato, grammatico; forse il più grande erudito dell'età imperiale. Nato a Como, educato a Roma, entrò verso la metà del I sec. nella carriera equestre e comandò a lungo uno squadrone di cavalleria sul Reno. Tornato in Italia verso il 58, si dedicò a studi retorici e grammaticali. Sotto l'impero di Vespasiano ricoprì importanti funzioni pubbliche e divenne consigliere di Vespasiano e poi di Tito. Preposto alla flotta di capo Miseno, trovò la morte alla fine di agosto nel 79 nella famosa eruzione del Vesuvio: la sua tragica fine ci è narrata con ricchezza di particolari in una lettera (VI, 20) di Plinio il Giovane.
 
Gaio Plinio Secondo (23/24-79 d.C.), detto Plinio il Vecchio, per distinguerlo dal nipote Gaio Plinio Cecilio; storico, scienziato, grammatico; forse il più grande erudito dell'età imperiale. Nato a Como, educato a Roma, entrò verso la metà del I sec. nella carriera equestre e comandò a lungo uno squadrone di cavalleria sul Reno. Tornato in Italia verso il 58, si dedicò a studi retorici e grammaticali. Sotto l'impero di Vespasiano ricoprì importanti funzioni pubbliche e divenne consigliere di Vespasiano e poi di Tito. Preposto alla flotta di capo Miseno, trovò la morte alla fine di agosto nel 79 nella famosa eruzione del Vesuvio: la sua tragica fine ci è narrata con ricchezza di particolari in una lettera (VI, 20) di Plinio il Giovane.
  
==Opere==
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*[[Naturalis Historia]] (Storia Naturale)
 
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[[Categoria:Autori]]
 
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Versione attuale delle 09:42, 4 lug 2020

Gaio Plinio Secondo (23/24-79 d.C.), detto Plinio il Vecchio, per distinguerlo dal nipote Gaio Plinio Cecilio; storico, scienziato, grammatico; forse il più grande erudito dell'età imperiale. Nato a Como, educato a Roma, entrò verso la metà del I sec. nella carriera equestre e comandò a lungo uno squadrone di cavalleria sul Reno. Tornato in Italia verso il 58, si dedicò a studi retorici e grammaticali. Sotto l'impero di Vespasiano ricoprì importanti funzioni pubbliche e divenne consigliere di Vespasiano e poi di Tito. Preposto alla flotta di capo Miseno, trovò la morte alla fine di agosto nel 79 nella famosa eruzione del Vesuvio: la sua tragica fine ci è narrata con ricchezza di particolari in una lettera (VI, 20) di Plinio il Giovane.

OPERE[modifica]