Pipistrello

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CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Animali
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CARATTERI
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Fisici
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Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Intelligenza Saggezza Morte Fortuna Sole Invidia Pioggia Longevità

Il pipistrello non è di certo il più amato tra gli animali forse a causa di tutte le leggende sinistre che lo vedono protagonista assieme a streghe, vampiri e spettri; o magari per il presunto vizio di attaccarsi ai capelli delle donne. Eppure sul piano sacro è un animale piuttosto positivo e gli vengono attribuite intelligenza e saggezza come sue qualità essenziali. Ciò deriva dal fatto che è capace di spostarsi senza urtare gli ostacoli, benché sia cieco. Il suo simbolismo si riconnette alla seconda vista e alla facoltà di precognizione.
I pipistrelli simboleggiano le forze delle tenebre, la morte ed il caos. Il pipistrello ha l’anatomia di un topo, le ali nere membranose, svolge la vita attiva durante la notte, ha l’abitudine di riposare sospeso con la testa in giù, atteggiamento che ci predispone a guardarlo con paura e sospetto. Il pipistrello effettua un volo di direzione imprevedibile e con continue variazioni improvvise.

AFRICA[modifica]

Mitologia Africana Tribale[modifica]

In Africa, secondo una tradizione iniziatica Fulani, il pipistrello ha un duplice significato simbolico. Nel suo aspetto positivo, è l'emblema della lucidità, una creatura che vede nel buio quando tutto il mondo è avvolto nella notte. Nel suo aspetto negativo è l'emblema del nemico della luce, del cervello di lepre che fa tutto alla rovescia e che vede l'universo alla rovescia, come un uomo appeso ai talloni. Le enormi orecchie del pipistrello, considerato come creatura della luce, simboleggiano l'udito che riesce a cogliere il minimo suono; per la creatura delle tenebre sono orrende escrescenze. Come topo volante notturno, il pipistrello rappresenta la cecità nei confronti delle verità più evidenti, ed è appeso ad accumuli di sporcizia e deformità morale. Come creatura del giorno, è l'emblema di un grado di unità tra tutti gli esseri viventi attraverso l'incrocio, le cui differenze sono affondate nell'ibrido.

AMERICHE[modifica]

Mitologia Amazzonica[modifica]

Il pipistrello era legato agli inferi ed alla morte per gli indiani Tupi-Guarani del Brasile, mentre i Tupinamba credono che, come preludio alla fine del mondo, un pipistrello inghiottirà il Sole.

Mitologia Nativi Americani[modifica]

Presso i Nativi Americani il pipistrello era tenuto in gran considerazione per via della sua spiccata sensibilità e rappresentava l’intuizione, il sogno e la visione, la rinascita in senso lato. Poiché preferisce stare dentro buchi e anfratti bui come lo sono le tombe, riposando a testa in giù come solo lui sa fare, posizione che rappresenta quella del nascituro prima della sua venuta al mondo. Tra gli indiani Pueblo, gli Zuni considerano il pipistrello foriero di pioggia.

Mitologia Precolombiana[modifica]

Tra i Maya, il pipistrello era una delle divinità che incarnavano i poteri degli Inferi. Il Popol Vuh nomina la "Casa del pipistrello" come una delle regioni da attraversare per raggiungere la Terra della Morte. Il pipistrello era il dominatore del fuoco; distruggeva la vita e divorava la luce e sembra quindi essere stato un surrogato delle grandi divinità degli Inferi, il giaguaro e il coccodrillo. Anche per i messicani era il dio della morte associato al nord e spesso raffigurato in associazione con le fauci spalancate o, più raramente, con un coltello sacrificale. I Maya fecero del pipistrello un simbolo di morte e lo chiamarono "colui che strappa le teste", raffigurandolo con gli occhi vuoti di un teschio. Nella mitologia degli indiani Chami, appartenenti al gruppo Choco e originari delle pendici del Pacifico della Cordigliera Occidentale in Colombia, l'eroe Aribada uccise il pipistrello vampiro Inka per acquisire il potere di addormentare le sue vittime. (Infatti, quando il vampiro cerca di succhiare il sangue di una persona addormentata, generalmente da una delle dita dei piedi, senza svegliarla, si crede che continui a battere le ali per tutto il tempo). Avendo acquisito questo potere, Aribada si introduceva nelle stanze delle donne e, agitando un paio di fazzoletti, uno rosso e l'altro bianco, riusciva a darsi piacere senza svegliarle.

ASIA[modifica]

Mitologia Ebraica[modifica]

Secondo la legge mosaica, il pipistrello era una bestia impura e divenne il simbolo dell'idolatria e della paura.

Mitologia Cinese[modifica]

In Estremo Oriente, il pipistrello è un simbolo di buona fortuna perché il carattere che lo designa, fu, è omofono con il carattere che significa "buona fortuna". Nei messaggi di augurio, un pipistrello è talvolta raffigurato accanto al carattere che significa "longevità". Nelle stampe cinesi, il pipistrello e il cervo sono spesso associati e i pipistrelli sono ricamati sulla veste indossata dal dio della fortuna. Cinque pipistrelli raffigurati quinconce simboleggiano le Cinque felicità (wu fu): ricchezza, lunga vita, pace, coltivazione della virtù (o buona salute) e buona morte.
Il pipistrello è soprattutto il simbolo della longevità, che si ritiene sia un attributo della creatura stessa perché vive nelle caverne - passaggi per il regno degli Immortali - e in esse vive di depositi vivificanti. La pratica taoista di "fortificare la testa", simboleggiata nell'arte da teste esageratamente grandi, è a imitazione del pipistrello, che si ritiene la pratichi al punto che il peso del suo cervello lo costringe a posarsi a testa in giù. Non a caso, il pipistrello è esso stesso uno dei cibi dell'immortalità. Inoltre, la "fortificazione" di cui sopra e la conseguente acquisizione della longevità sono spesso collegate a pratiche erotiche.

EUROPA[modifica]

Mitologia Classica[modifica]

Nell'iconografia rinascimentale applicata alla leggenda classica, il pipistrello, essendo l'unica creatura volante ad allattare i suoi piccoli, è venuto a simboleggiare la maternità prolifica.
Accompagnava Diana (Artemide), la dea dai molti seni che, più per il fatto di essere vergine che per il fatto di esserlo, proteggeva il parto e l'infanzia.
I pipistrelli sono un ingrediente degli afrodisiaci, una virtù che Plinio riconosceva risiedere nel sangue della creatura.
In Grecia è chiamato “nukteris”, da nyks, notte. Le Erinni, impietose vendicatrici, hanno sembianze di vecchie dalla testa di pipistrello con serpi al posto dei capelli.
Secondo Agrippa è sacro a Saturno e il suo sangue è utile alla preparazione di unguenti atti a evocare gli spiriti.

Mitologia Cristiana[modifica]

Nella cristianità dei primi secoli i pipistrelli rappresentavano la carità mentre nei bestiari medievali simboleggiavano la lussuria e i peccatori che vivevano nelle tenebre.
Il motivo sta nel fatto che i pipistrelli si accoppiavano sia con i maschi che con le femmine. In Occidente è associato alle forze oscure e sotterranee e di conseguenza ai demoni. Non stupisce che il diavolo sia rappresentato con ali di pipistrello. È il caso del quindicesimo arcano dei Tarocchi di Marsiglia. Dove la rappresentazione del Diavolo è fortemente sessualizzata. Appare dotato di entrambi i sessi e, in questo, è simbolo dell’ermafroditismo che genera la divisione. Il Diavolo è metà animale: ciò lo connette alla dimensione degli istinti e delle pulsioni primordiali. Manifesta una volontà di sedurre per meglio dominare. Allo stesso modo, i sensi procurano piacere, col rischio di asservire l’individuo.
Nell’Europa medievale, i pipistrelli erano considerati servi delle streghe; infatti, il pipistrello alato è il ritratto di Satana; inoltre, si credeva che questi animali succhiavano il sangue dei bambini, come i vampiri.

Mitologia Germanica[modifica]

In alcune opere d'arte di influenza germanica, il pipistrello simboleggia l'invidia, perché come vola solo di notte o al crepuscolo, così l'invidia lavora nell'ombra e non si espone alla luce del giorno. Allo stesso modo il pipistrello è naturalmente accecato dalla luce del giorno, proprio come le persone invidiose e maligne non possono sopportare la vista degli altri.

ESOTERISMO[modifica]

Nella tradizione alchemica l'ambivalenza della natura ibrida di topo e uccello spiega un simbolismo altrettanto ambivalente. Il pipistrello raffigura l'ermafrodito, il drago alato, i demoni. Le sue ali sono quelle degli abitanti dell'Inferno. L'iconografia che illustra queste interpretazioni è molto ricca.

FOLKLORE[modifica]

Il mito del vampiro nasce nei tempi antichi: i persiani, per esempio, tramandarono racconti di demoni bevitori di sangue. Sono persiani infatti i natali della mitica Lilitu che, successivamente, diede vita alla figura ebraica di Lilith, un demone che si nutriva del sangue dei bambini. L’associazione del vampiro al pipistrello nasce invece nella cultura indiana. Nella mitologia hindu, infatti, Baital è una creatura per metà umana e per metà pipistrello che si impossessa dei corpi dei morti per vendicarsi dei vivi che non lo hanno onorato con un adeguato rito funebre al momento della sua morte.
Il mito del vampiro ebbe però una vera e propria spinta propulsiva nel medioevo. Dalle cronache dell’epoca apprendiamo che è proprio in questi anni che cominciarono a circolare (e ad essere largamente utilizzati) i cosiddetti “rimedi anti-vampiro”. In Croazia, per esempio, la popolazione provò a piantare un paletto nel cuore di Jure Grando, un uomo apparentemente tornato dal regno dei morti, per poi risolvere direttamente il problema decapitandolo.
L’isteria di massa, conosciuta come la “Controversia sui vampiri del XVIII secolo”, infuriò per più di un secolo. Molte epidemie furono associate ad attacchi di vampiri, molte tombe furono profanate nel tentativo di decapitare i presunti “non-morti”. Quello che aiutò il diffondersi del mito furono molte sepolture premature e la rabbia, patologia che può portare a mordere altre persone e a perdere sangue dalla bocca.
Il terrore cessò solo quando Maria Teresa d’Austria mandò il suo medico di fiducia a studiare il problema e, al suo ritorno, promulgò una legge che vietava la violazione delle tombe e dei cadaveri. Nonostante lo sforzo dell’imperatrice, però, la figura del vampiro rimase radicata nelle credenze popolari per giungere intatta fino a noi.
Interessante è il libro “Vampiri. Sepoltura e morte” di Paul Barber, che spiega come le leggende sui vampiri traggano origine dal tentativo dei popoli antichi di spiegare la decomposizione post-mortem. Per esempio, si riteneva che i “non-morti” si cibassero di sangue perché non si capiva la normale fuoriuscita di sangue dalle cavità orali di un cadavere e il gonfiore dovuto ai gas che premono nel tronco. Il cadavere sembrava così una persona ben nutrita, con il ventre pieno e prominente.
Succede poi che lo scrittore irlandese Bram Stoker, dopo una cena a base di gamberetti, fa indigestione e si sogna una creatura che esce dalla tomba e lo va a cercare. Al mattino Stoker decide di scrivere un romanzo basato sulla leggenda rumena dei vampiri: così nasce il Conte Dracula. Nel romanzo di Stoker però Dracula non si trasforma solo in pipistrello, diventa anche un lupo e si dissolve in nebbia. È il cinema che si innamora dell’immagine del vampiro pipistrello e lo immortala in centinaia di film horror. Un altro famosissimo uomo pipistrello del cinema è Batman. Batman nasce nel 1939 da un fumetto di Bob Kane e diventa in poco tempo uno dei supereroi più amati di tutti i tempi. Sembra che l’idea del mantello con le ali di pipistrello viene a Kane guardando alcuni disegni e progetti di macchine volanti di Leonardo Da Vinci.

VOCI CORRELATE[modifica]

Pipistrelli nella mitologia e nel folklore[modifica]

Nome Tipologia Origine Sesso
Yasha Creature Fantastiche Shintoisti Femmina

Altre voci correlate[modifica]

Nome Tipologia Origine Sesso
Acero Vegetali
Camazotz Divinità Maya Maschio
Chamalcan Divinità Maya Maschio
Elenchi/Tematica:Intelligenza
Elenchi/Tematica:Longevità
Elenchi/Tematica:Pioggia