Differenze tra le versioni di "Palidone da Moncalieri"

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Versione delle 14:23, 14 nov 2011

Giovane cavaliere di Carlo Magno, è uno degli innumerevoli cristiani che nell' Orlando Furioso combattono in difesa del re franco assediato in Parigi dai mori di Agramante.

La morte

Palidone è una delle vittime di Cloridano nella sua incursione notturna al campo cristiano, la sesta cui il pagano taglia la gola con la spada. Il giovane passa dal sonno alla morte mentre giace riverso sotto i suoi stessi cavalli.

  Così disse egli, e tosto il parlar tenne,
ed entrò dove il dotto Alfeo dormia,
che l'anno inanzi in corte a Carlo venne,
medico e mago e pien d'astrologia:
ma poco a questa volta gli sovenne;
anzi gli disse in tutto la bugia.
Predetto egli s'avea, che d'anni pieno
dovea morire alla sua moglie in seno:
ed or gli ha messo il cauto Saracino
la punta de la spada ne la gola.
Quattro altri uccide appresso all'indovino,
che non han tempo a dire una parola:
menzion dei nomi lor non fa Turpino,
e 'l lungo andar le lor notizie invola:
dopo essi Palidon da Moncalieri,
che sicuro dormia fra duo destrieri.

(Ludovico Ariosto, Orlando Furioso)

Interpretazione

La posa di Palidone ricorda quella dell'auriga di Remo nell' Eneide, che finisce anch'egli sgozzato nell'episodio della strage notturna dei Rutuli, a cui evidentemente Ariosto si è ispirato.

Fonti