Differenze tra le versioni di "Orione"

(La disputa con Enopione)
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Versione delle 19:29, 12 dic 2018

La nascita

Viveva a Tanagra un uomo di nome Irieo, che inconsapevolmente ospitò nella sua capanna Zeus, Poseidone ed Ermes. Irieo ospitò molto caldamente i tre viandanti che prima di ripartire gli chiesero quale era il suo più grande desiderio e il vecchio rispose che desiderava un figlio ma considerata la sua età non riusciva a generarlo. Gli dèi presero un'otre e la riempirono della loro orina e ordinarono a Irieo di sotterrarla. Dopo dieci mesi ne venne fuori un gigante che venne chiamato Orione in ricordo di come fu generato.

La disputa con Enopione

Una volta cresciuto, Orione divenne un cacciatore eccezionale e si innamorò di Merope, figlia di Enopione che a sua volta era figlio di Dioniso. Orione chiese a Enopione la mano della giovane, che si dimostrò disposto a condizione che egli avesse liberato l'isola dalle belve che la infestavano. Orione da bravo cacciatore non ebbe difficoltà a sterminate le fiere chiese il suo compenso ma Enopione rifiutò di rispettare il patto. Orione, infuriato, prese un'otre di vino e la bevve per dimenticare, ma ubriacatosi penetrò nella stanza di Merope e la violentò. Enopione allora chiese al padre Dioniso di vendicarlo; il dio ordinò ai Satiri di ubriacarlo fino a farlo addormentare, allora Enopione lo accecò.
Un oracolo disse ad Orione che per recuperare la vista se avesse potuto volgere le orbite ad Elios sorgente dall'Oceano. Facendosi guidare da uno degli apprendisti di Efesto, un certo Cedalione, giunse sulle rive dell'Oceano e riebbe la vista da Elios ed Eos. Con quest'ultima fu anche amore, ed egli si trattenne in quei luoghi per qualche tempo.

La morte e la resurrezione

Orione ritornò a Chio deciso a vendicarsi, ma sull'isola non trovò Enopione: questi preventivamente si era nascosto in un rifugio sotterraneo preparatogli da Efesto. Allora credendo che il suo nemico si fosse nascosto da Minosse, Orione andò a Creta e non trovandolo neanche là, si mise a cacciare di terra in terra, di isola in isola, e minacciava di sterminare tutti gli animali, sicchè la Madre Terra per evitare l'estinzione totale della fauna mandò un enorme scorpione che uccise il gigante e il suo cane Sirio. Un'altra fonte invece dice che la morte di Orione fu voluta da Apollo, poiché sua sorella Artemide stava per cedere alle profferte d'amore del cacciatore. Altri sostengono che Orione venne ucciso da Artemide che in tal modo raccolse le invocazioni di aiuto delle Pleiadi, insidiate dal gigante. In tutti i casi Orione, data la sua origine divina, fu portato in cielo nella omonima costellazione (così come lo scorpione, mentre Sirio divenne una stella; nelle versioni che citano Orione insieme alle Pleiadi si parla anche della trasformazione di queste in un ammasso stellare): nell'Ade andò l'ombra del cacciatore, che Ulisse vide gioiosamente cacciare daini sul Prato degli Asfodeli durante l'evocazione dei morti.

Secondo una tradizione, Orione fu ucciso dallo scorpione per poi venire resuscitato da Asclepio.

Riferimenti letterari

La figura di Orione nella letteratura postclassica

  • Ercole Luigi Morselli, Orione, tragicommedia in tre atti.

BIBLIOGRAFIA

Fonti Antiche

Fonti Moderne


Titolo Autore Anno
Dizionario di Mitologia Ferrari, Anna 1999
Dizionario di Mitologia Classica. Dèi, eroi, feste Biondetti, Luisa 1997