Differenze tra le versioni di "Odino"

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Versione delle 08:58, 28 feb 2013

Odino

"Dio terribile". Padre degli Asi; figlio di Bor e della gigantessa Bestla, fratello di Vili e , sposo di Frigg; è il capo degli dèi; sue sfere di competenza sono la guerra, la poesia e la magia delle rune.

Dio della poesia

Odino è dio della poesia, egli stesso parlava solo in poesia. Uno dei suoi doni al favorito Starkadh era la capacità di poetare con la velocità della parola. La poesia è il prezioso "idromele", ricavato dal sangue di Kvasir che Odino ha rubato e donato agli dèi ed agli uomini. Secondo la leggenda, infatti, quando Odino viaggiava con il nome di Bolverkr, prese servizio presso il gigante Baugi, fratello di Suttungr, e chiese come ricompensa per il lavoro svolto un sorso dell'idromele custodito da Suttungr in tre recipienti. Suttungr però si rifiutò e così Bolverkr, con il suo trapano Rati, fece un foro nella roccia del castello di Suttungr e, tramutatosi in serpente, strisciò lungo il foro, e si trovò di fronte Gunnlodh con la quale giacque per tre notti consecutive e che gli concesse tre sorsi di idromele. Con ogni sorso, Odino svuotò uno dei tre recipienti in cui era contenuto l'idromele (Odhrarir, Bodhn e Son).
A quel punto Odino si trasformò in aquila e volò via, inseguito da Suttungr che aveva compiuto la stessa metamorfosi. Vedendo arrivare Odino, gli altri dèi prepararono, vicino alle mura di Asgardh, alcuni recipienti nei quali Odino vomitò l'idromele che aveva bevuto. Nella fretta, però, una parte del liquido cadde al di fuori delle mura. Questa porzione di idromele è chiamata "la porzione del poeta pazzo", e ciascun uomo può berla. La poesia è definita, da poeti e scaldi, in molti modi che la associano a questa leggenda, ad Odino o ad uno dei suoi molti epiteti. E così la poesia è il "sangue di Kvasir", "acqua dei nani", "miele di Suttungr", "premio di Odino". O ancora il "mare di Odino" (Odhins agir), "la coppa di Ygg", "il fusto di Vidhur", "la festa di Gauti", la "santa coppa del dio corvo", "il dono di Grimnir".

Signore delle forche

Nell'Havamal (138-145) si racconta di come Odino pendesse per nove notti da un albero con radici misteriose al vento, ferito da una lancia. Durante ciascuna delle notti Odino apprese un canto magico dalle rune e bevve un sorso di idromele da Odhrarir, diventando sempre più saggio e forte. Per questo Odino è detto "signore delle forche" e "dio degli impiccati". Egli aveva il dono di incidere e dipingere delle rune che avevano il potere di rianimare l'impiccato e farlo parlare, probabilmente con lo scopo di attingere alla saggezza che appartiene ai defunti.

Il dio saggio

Odino era il più saggio tra gli dèi e tutte le altre divinità andavano da lui per chiedergli consiglio. Egli traeva la sua saggezza dal pozzo del gigante Mimir, a cui aveva dato, in cambio della saggezza, un occhio.

La morte di Odino

Alla fine dei tempi (Ragnarok), Odino sarà inghiottito dal lupo Fenrir, ma sarà vendicato dal figlio Vidharr.

Culto

La diffusione dei toponimi che contengono il nome di Odino mostra una concentrazione maggiore nelle zone meridionali ed orientali della Scandinavia.[1] Sono invece totalmente assenti nella Norvegia settentrionale ed i Islanda, dove era più diffuso il culto di Thor.

Attributi

Nel Valhalla, Odino offriva elaborati banchetti, anche se lui beveva solo vino, nutrimento sufficiente per la sua sopravvivenze. La carne che gli veniva servita la dava ai suoi lupi, Geri e Freki, Odino aveva inoltre due corvi chiamati Huginn (pensiero) e Muninn (memoria), appollaiati sulle sue spalle. Ogni giorno partivano volando su tutto l'universo e quando tornavano riferivano al dio ciò che avevano visto.
La sua cavalcatura era il cavallo Sleipnir, animale ad otto zampe. la sua lancia si chiamava Gungnir, e centrava sempre il bersaglio, mentre al dito il dio indossava sempre l'anello Draupnir, dal quale spuntavano altri otto anelli ogni nove notti.

Epiteti



  1. Ad esempio in Danimarca: Oddense, Odense e Vojens; in Svezia: Onslunda Odenslunda, Odenslanda, Onsala, Odensala, etc; in Norvegia meridionale: Onsaaker, Osland, Onsrud