Numeri

Il titolo ebraico di questo libro, Bemidbàr, "Nel deserto", ne riprende una delle prime parole. Il titolo "Numeri" fa riferimento al censimento del popolo narrato nel primo capitolo. Ma questo libro è sostanzialmente la narrazione del viaggio che porta il popolo d'Israele dalle pendici del monte Sinai sino al confine della terra promessa, alle steppe di Moab. Esso contiene le istruzioni di Dio per affrontare con successo il cammino e, al tempo stesso, vuol far capire quanto sia faticoso per il popolo fidarsi di Dio e dei suoi legittimi rappresentanti. Il contenuto è abbastanza vario: alterna materiale narrativo, dove si raccontano episodi del cammino nel deserto, ad ampie sezioni in cui sono riportate leggi e prescrizioni.
Il viaggio è presentato come una grande e imponente campagna militare, che si svolge in due fasi: preparazione ed esecuzione. Sin dall'inizio, Israele è l'assemblea di Dio che, nell'ascolto delle sue direttive, deve predisporsi a raggiungere l'obiettivo: la conquista della terra di Canaan. Il cammino d'avvicinamento a quest'obiettivo mette in luce l'incredulità del popolo e la nostalgia della dura schiavitù egiziana: le direttive di Dio non sono accolte; il popolo mormora; il deserto diviene il luogo della crisi. Se la generazione del deserto, eccetto Giosuè e Caleb, non entra nella terra promessa, non è dunque perché Dio sia venuto meno agli impegni assunti, ma perché Israele non ha messo in pratica le sue direttive.
Il destinatario del libro dei Numeri è il popolo d'Israele, che è invitato a rileggere il proprio passato per comprendere il presente. In particolare le leggi e le istituzioni che regolano la sua vita cultuale e sociale sono fatte risalire all'epoca mosaica. Un tale riferimento intende fondare solidamente tutto ciò che ispira nell'oggi la vita del popolo. Ma così com'è, il libro venne letto dagli Ebrei dopo il ritorno dall'esilio babilonese, verso i secoli V-IV a.C. Come ogni altro libro del Pentateuco, anche il libro dei Numeri è frutto di un cammino complesso in cui sono presenti antiche tradizioni e redazioni successive. L'interesse per il culto e le leggi di purità e di santità sono indice che i redattori finali appartenevano all'ambiente sacerdotale.

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