Differenze tra le versioni di "Numa"

(La morte)
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==La morte==
 
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La sua morte è narrata nel libro X dell'[[Eneide]]. Su di lui c'è da registrare una curiosità: nel libro IX, ai versi in cui viene descritto il ritrovamento dei giovani rutuli uccisi nel sonno da [[Eurialo]] e [[Niso]], si legge:
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La sua morte è narrata nel libro X dell'[[Eneide]].
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<poem> " ''Poi insegue Anteo e Luca, che in prima fila combattono''
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''con Turno, il forte Numa e il biondo Camerte''
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''figlio di Volcente magnanimo, il più ricco di terre''
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''che visse tra la gente d'Ausonia, re della tacita Amicle.''
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''Quale Egeone, che, dicono, avesse centinaia di braccia e di mani,''
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''e da cinquanta bocche spirasse le fiamme''
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''dal petto, quando, contro i fulmini lanciati da Giove, batteva''
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''cinquanta scudi e cinquanta spade impugnava;''
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''così per tutta la piana vincendo Enea s'infuriò, poi che''
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''intiepidì il ferro nel sangue. '' " </poem>
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Su Numa c'è da registrare una curiosità: nel libro IX, ai versi in cui viene descritto il ritrovamento dei giovani rutuli uccisi nel sonno da [[Eurialo]] e [[Niso]], si legge:
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"''Nel campo c'era un uguale cordoglio per il ritrovamento di Ramnete esangue,  
 
"''Nel campo c'era un uguale cordoglio per il ritrovamento di Ramnete esangue,  

Versione delle 18:49, 24 gen 2013

Guerriero rutulo ucciso in combattimento da Enea.

La morte

La sua morte è narrata nel libro X dell'Eneide.

 " Poi insegue Anteo e Luca, che in prima fila combattono
con Turno, il forte Numa e il biondo Camerte
figlio di Volcente magnanimo, il più ricco di terre
che visse tra la gente d'Ausonia, re della tacita Amicle.
Quale Egeone, che, dicono, avesse centinaia di braccia e di mani,
e da cinquanta bocche spirasse le fiamme
dal petto, quando, contro i fulmini lanciati da Giove, batteva
cinquanta scudi e cinquanta spade impugnava;
così per tutta la piana vincendo Enea s'infuriò, poi che
intiepidì il ferro nel sangue. "

Su Numa c'è da registrare una curiosità: nel libro IX, ai versi in cui viene descritto il ritrovamento dei giovani rutuli uccisi nel sonno da Eurialo e Niso, si legge:

"Nel campo c'era un uguale cordoglio per il ritrovamento di Ramnete esangue,
e di tanti capi uccisi da un'unica spada, e Serrano e Numa"

ma il nome "Numa" non era stato fatto nella descrizione della strage. Si tratta dunque di una svista di Virgilio, che come noto lasciò il suo poema privo dell'ultima revisione.
Numa dunque muore effettivamente nel libro X, mentre nel libro IX in luogo di "Numa" si deve ipotizzare il nome di un guerriero che condivide lo stesso destino del personaggio citato subito prima, Serrano, decapitato insieme ad altri tre da Niso. Gli unici due nomi possibili sono "Lamo" e "Remo", non essendo "Lamiro" bisillabo come "Numa". Entrambe le ipotesi restano ugualmente valide: potrebbe trattarsi di Lamo, visto che al pari di Serrano è sorpreso giacente a terra da Niso, a differenza di Remo che viene decapitato nel suo letto; o forse l'identità è proprio quella di Remo, considerando lo status di condottiero del personaggio (mentre Lamo risulta essere un carattere insignificante, degno di menzione solo per il suo nome in allitterazione con quello del compagno Lamiro). Il passo va pertanto ripensato come "e Serrano e Lamo", oppure "e Serrano e Remo", con implicito riferimento alle teste recise dei guerrieri.

Bibliografia

Fonti Antiche