Differenze tra le versioni di "Niobe"
(→Figli maschi di Anfione e Niobe) |
|||
Riga 7: | Riga 7: | ||
*[[Fedimo]] | *[[Fedimo]] | ||
*[[Ismeno (2)|Ismeno]] | *[[Ismeno (2)|Ismeno]] | ||
− | *[[Sipilo]] | + | *[[Sipilo (2)|Sipilo]] |
*[[Tantalo (2)|Tantalo]] | *[[Tantalo (2)|Tantalo]] | ||
Versione delle 11:51, 28 set 2011
Figlia di Tantalo e sposa di Anfione. Madre di 14 figli, sette femmine e sette maschi. Le furono uccisi tutti da Apollo e da Artemide per punirla di avere offeso la loro madre sulla sua fecondità, infatti Latona aveva avuto solo Apollo e Artemide, mentre Niobe ne aveva avuti 14 e di questo si vantava disprezzando la dea. Dall'eccidio si salvarono solo un maschio e una femmina, Amicla e Clori, che in tempo pregarono Latona affinché non li uccidesse. Niobe fu invece mutata in sasso. Secondo Ovidio invece tutta la prole di Niobe fu sterminata.
Figli maschi di Anfione e Niobe
Fonti
- Omero, Iliade XXIV, 602 ss.;
- Diodoro Siculo 4, 74;
- Pausania 1, 21, 3; 2,21, 9; 5, 11,2; 8, 2,5-7;
- Ovidio, Metamorfosi VI, 146 ss.
Eschilo e Sofocle dedicarono entrambi alla storia di Niobe una tragedia, di cui rimangono alcuni frammenti.