Differenze tra le versioni di "Nandini"

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Versione delle 14:14, 16 giu 2013

La Vacca sacra che nella storia della civiltà agricola indiana occupa un posto preponderante sin dalle sue origini. A tutt'oggi nelle vacche randagie delle città si può vedere un rimasuglio di culto brahmanico ormai in estinzione. Nandini era sacra anche agli dèi, e persino nei Veda, dove l'animale prende il nome di Aghnya, è menzionata come «quella che non si può uccidere», donde il libero girovagare delle vacche fra la gente e il rispetto di cui loro sono oggetto. Per gli Indiani essa rappresenta la Tradizione, la divina Verità e la Natura benigna, è simbolo del nutrimento e non a caso figura tra le quattordici cose meravigliose nate dal processo del Kurma col nome di Surabhi-Kamadhenu.

Iconografia

Nell'iconografia Nandini viene raffigurato col toro Nandi, cavalcatura di Shiva, anch'essa in veste di protettrice dei quadrupedi servitori di Shiva e di Krishna.