Differenze tra le versioni di "Nandini"

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La Vacca sacra che nella storia della civiltà agricola indiana occupa un posto preponderante sin dalle sue origini. A tutt'oggi nelle vacche randagie delle città si può vedere un rimasuglio di culto brahmanico ormai in estinzione. Nandini era sacra anche agli dèi, e persino nei [[Veda]], dove l'animale prende il nome di Aghnya, è menzionata come «quella che non si può uccidere», donde il libero girovagare delle vacche fra la gente e il rispetto di cui loro sono oggetto. Per gli Indiani essa rappresenta la Tradizione, la divina Verità e la Natura benigna, è simbolo del nutrimento e non a caso figura tra le quattordici cose meravigliose nate dal processo del [[Kurma]] col nome di [[Surabhi-Kamadhenu]].  
 
La Vacca sacra che nella storia della civiltà agricola indiana occupa un posto preponderante sin dalle sue origini. A tutt'oggi nelle vacche randagie delle città si può vedere un rimasuglio di culto brahmanico ormai in estinzione. Nandini era sacra anche agli dèi, e persino nei [[Veda]], dove l'animale prende il nome di Aghnya, è menzionata come «quella che non si può uccidere», donde il libero girovagare delle vacche fra la gente e il rispetto di cui loro sono oggetto. Per gli Indiani essa rappresenta la Tradizione, la divina Verità e la Natura benigna, è simbolo del nutrimento e non a caso figura tra le quattordici cose meravigliose nate dal processo del [[Kurma]] col nome di [[Surabhi-Kamadhenu]].  
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==Iconografia==
 
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Nell'iconografia Nandini viene raffigurato col toro [[Nandi]], cavalcatura di [[Shiva]], anch'essa in veste di protettrice dei quadrupedi servitori di [[Shiva]] e di [[Krishna]].
 
Nell'iconografia Nandini viene raffigurato col toro [[Nandi]], cavalcatura di [[Shiva]], anch'essa in veste di protettrice dei quadrupedi servitori di [[Shiva]] e di [[Krishna]].
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[[Categoria:Bovini]]
 
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[[Categoria:Indole: Benevola]]
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[[Categoria:Elemento: Terra]]
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[[Categoria:Habitat: Cielo]]

Versione delle 12:52, 8 set 2012

La Vacca sacra che nella storia della civiltà agricola indiana occupa un posto preponderante sin dalle sue origini. A tutt'oggi nelle vacche randagie delle città si può vedere un rimasuglio di culto brahmanico ormai in estinzione. Nandini era sacra anche agli dèi, e persino nei Veda, dove l'animale prende il nome di Aghnya, è menzionata come «quella che non si può uccidere», donde il libero girovagare delle vacche fra la gente e il rispetto di cui loro sono oggetto. Per gli Indiani essa rappresenta la Tradizione, la divina Verità e la Natura benigna, è simbolo del nutrimento e non a caso figura tra le quattordici cose meravigliose nate dal processo del Kurma col nome di Surabhi-Kamadhenu.

Iconografia

Nell'iconografia Nandini viene raffigurato col toro Nandi, cavalcatura di Shiva, anch'essa in veste di protettrice dei quadrupedi servitori di Shiva e di Krishna.