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<br>Le fonti più antiche relative a Prassitele sono di età ellenistica. Esse riferiscono di opere variamente diffuse nel territorio greco e in Asia Minore. Benché lavorasse anche il bronzo, egli era conosciuto soprattutto per i suoi lavori in marmo (Plinio, Nat. hist., XXXIV, 69) che il pittore Nicia trattava per lui con cere colorate le quali creavano una particolare patina lucente detta gànosis (Nat. hist., XXXV, 133). Gli sono state attribuite almeno ventisette tipologie scultoree in uso in epoca romana, la più ammirata delle quali fu l'Afrodite di Cnido.
 
<br>Le fonti più antiche relative a Prassitele sono di età ellenistica. Esse riferiscono di opere variamente diffuse nel territorio greco e in Asia Minore. Benché lavorasse anche il bronzo, egli era conosciuto soprattutto per i suoi lavori in marmo (Plinio, Nat. hist., XXXIV, 69) che il pittore Nicia trattava per lui con cere colorate le quali creavano una particolare patina lucente detta gànosis (Nat. hist., XXXV, 133). Gli sono state attribuite almeno ventisette tipologie scultoree in uso in epoca romana, la più ammirata delle quali fu l'Afrodite di Cnido.
  
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Versione delle 09:49, 4 lug 2020

Prassitele (Atene, 400/395 a.C. – 326 a.C.) è stato uno scultore greco antico vissuto nell'età classica ed attivo dal 375 a.C. alla sua morte. Viene considerato uno dei grandi maestri della scultura greca del IV secolo a.C. insieme a Skopas e Lisippo.
Le fonti più antiche relative a Prassitele sono di età ellenistica. Esse riferiscono di opere variamente diffuse nel territorio greco e in Asia Minore. Benché lavorasse anche il bronzo, egli era conosciuto soprattutto per i suoi lavori in marmo (Plinio, Nat. hist., XXXIV, 69) che il pittore Nicia trattava per lui con cere colorate le quali creavano una particolare patina lucente detta gànosis (Nat. hist., XXXV, 133). Gli sono state attribuite almeno ventisette tipologie scultoree in uso in epoca romana, la più ammirata delle quali fu l'Afrodite di Cnido.

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