Monaco Marino

SCHEDA
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IDENTITÀ
Nome orig.: -
Altri nomi: -
Etimologia: -
Sesso: Maschio e Femmina
Genitori: [[]] e [[]]
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Fratelli/Sorelle:
Fratellastri e/o
Sorellastre:
'
[[]]
[[]]
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LOCALIZZAZIONE
Sezione: Folklore
Continente: Europa
Area: Nordeuropa
Paese:
Regione: [[{{{regione}}}]]
Provincia: [[{{{provincia}}}]]
Città: [[{{{citta}}}]]
Origine: -
CLASSIFICAZIONE
Tipologia: Creature Fantastiche
Sottotipologia: Animali
Specificità: Pesci
Subspecifica: -
CARATTERI
Aspetto: Uomo-Animale
Indole: Neutrale
Elemento: Acqua
Habitat: Mare
ATTRIBUTI
Fisici

Pinne Coda

Animali
Vegetali
Minerali
Alimenti
Colori
Numeri
Armi
Abbigliamento
Altri
Personaggi
TEMATICHE
Criptozoologia

È del 1550 la notizia che nel mare di Norvegia era stato catturato un curioso mostro marino, lungo circa due metri e quaranta, che somigliava stranamente ad un monaco. L'avvenimento viene ripreso da numerosi studiosi di scienze naturali dell'epoca, primo fra tutti il francese Pierre Belon. La cosa colpisce soprattutto perché ancora non si sono sopiti i clamori della riforma luterana, e questo avvenimento sembra contenere un significato più profondo di quello strettamente zoologico, e si presta bene a manipolazioni di tipo teologico-politico (si vedano i casi del Papstesel e del Monchskalb).

ICONOGRAFIA

Diviene perciò frequente, a partire dal XVI secolo, l'uso del Monaco Marino, e del suo "confratello", il Vescovo Marino, nelle raffigurazioni allegoriche, negli emblemi, nelle caricature. Il mostro «aveva una faccia umana, ma rozza e sgraziata, la testa rasata e liscia. Sulle spalle una sorta di cappuccio da monaco, due lunghe pinne al posto delle braccia, e l'estremità del corpo finiva in una coda larga. La parte mediana del corpo era molto più corpulenta, e aveva le forme di una casacca militare».

INTERPRETAZIONE

Il naturalista Steenstrup, nel 1856, emise l'ipotesi che il presunto monaco si dovesse identificare in un calamaro gigante (animale che lui stesso aveva per primo descritto scientificamente), privato ad arte dei tentacoli. Questa convinzione era così forte in lui che non esitò a battezzare scientificamente il calamaro gigante col nome ufficiale di architeuthis monachus. La cosa sembrava tanto più inequivocabile in quanto anche un altro autore, Adam Olearius, aveva descritto un monachus marinus tra i pezzi del Gabinetto di Curiosità di Gottdorf, del Duca Federico di Holstein, e ne aveva dato una raffigurazione dalla quale emergeva senza ombra di dubbio che il preteso monaco consisteva in un calamaro contraffatto e privato del tentacoli, insomma in un Jenny Haniver. Tuttavia, secondo l'accurata analisi che Heuvelmans ha fatto del caso, questa conclusione non appare accettabile, perché non coincide con la descrizione scritta del mostro, fatta per primo da Belon, e che si deve ritenere più rispondente alla realtà, perché più vicina al manifestarsi del caso. Secondo il criptozoologo francese il Monachus di Belon e di Aldrovandi è da identificarsi con un giovane tricheco, ancora privo delle zanne, animale poco usuale sulle coste norvegesi, e corrispondente da vicino alle descrizioni più dettagliate fornite del mostro.

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