Mida

Re di Bromio. Ospitò Sileno che ubriaco si era addormentato nel suo giardino e poi lo riportò da Dioniso che per ricompensarlo della sua cortesia gli fece esprimere un desiderio, Mida, scioccamente scelse di poter mutare in oro tutto quello che toccava. Accortosi che rischiava di morire di fame perché anche i cibi e le bevande che cercava di portare alla bocca diventavano d'oro, andò a cercare Dioniso e gli chiese di togliergli quel dono troppo scomodo. Dioniso, divertito, gli disse di lavarsi le mani nelle sorgive del fiume Pattolo e così fatto Mida ritornò alla normalità. Scelto come giudice di una gara musicale fra Pan e Apollo, al contrario dell'altro giudice Tmolo Mida votò per Pan provocando l'ira di Apollo che per punirlo gli fece spuntare delle lunghe orecchie di asino. Mida, vergognandosi, si coprì il capo con un grande cappello frigio per non farsi vedere dal popolo. Purtroppo anche i re hanno bisogno dei barbieri e così dovette mostrare il suo segreto, imponendo il silenzio al suo barbiere. L'uomo non potendo tenere per sé tale notizia scavò un buco nella terra e disse: "Mida ha le orecchie d'asino", ma in quel luogo crebbero delle canne che ogni qualvolta spirava il vento, svelavano il segreto che il barbiere aveva seppellito nel buco, mettendolo così a conoscenza di tutti.

Bibliografia

Fonti Antiche

  • Ovidio, Metamorfosi, XI

Riferimenti artistici

  • Sandro Botticelli, La calunnia, dipinto.