Differenze tra le versioni di "Medea"

Riga 19: Riga 19:
 
[[categoria:Amori]]
 
[[categoria:Amori]]
 
[[Categoria:Fratricidio]]
 
[[Categoria:Fratricidio]]
 +
[[Categoria:Infanticidio]]
 
[[Categoria:Vendetta]]
 
[[Categoria:Vendetta]]
 
[[Categoria:Semidei]]
 
[[Categoria:Semidei]]

Versione delle 09:48, 14 nov 2011

Celebre maga, figlia di Eete, re della Colchide, e di Ecate (oppure dell'oceanina Idia). Quando Giasone arrivò nella Colchide a capo degli Argonauti, ella se ne innamorò, e lo aiutò nell'impresa della conquista del vello d'oro. Fuggì poi con lui; inseguita dal padre, per tenerlo a bada tagliò a pezzi il fratellino Absirto, e ne seminò le membra in mare; ciò le permise di fuggire, mentre il padre e i suoi uomini si fermavano a raccattare i miseri resti dell'ucciso, per dargli sepoltura. Giasone e Medea si unirono in matrimonio, dal quale nacquero due maschi, Mermero e Fere. La maga poi ringiovanì il suocero Esone e per vendicarsi di Pelia, usurpatore del trono di Esone, lo fece tagliare a pezzi dalle figlie, dando loro ad intendere di volerlo ringiovanire. Per questo misfatto il popolo di Iolco si sollevò, e Giasone e Medea furono costretti a fuggire a Corinto, dove Giasone si innamorò di Glauce, figlia del re Creonte. Medea allora prima fece morire Glauce con la sua magia, quindi uccise i propri figli sotto gli occhi del padre, e se ne fuggì ad Atene, dove, purificatasi dal delitto commesso, divenne sposa di Egeo, dandogli un figlio, Medo. Cercò poi di avvelenare il figliastro, Teseo, venendo costretta a un nuovo esilio. Tornata in Colchide, uccise lo zio Perse che aveva privato del potere Eete, rimettendo il padre sul trono.

Riferimenti artistici

  • Gustave Moreau, Giasone e Medea, dipinto.

Riferimenti musicali

  • Luigi Cherubini, Medea, opera lirica in tre atti.

Galleria