Differenze tra le versioni di "Marduk"

(La battaglia)
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La notizia del formidabile esercito creato dalla dea, giunse ad [[Ansar]], che lo comunicò alle altre divinità, affidando il compito di sconfiggere Tiamat e i suoi figli prima ad [[Anu]] e successivamente ad [[Ea]]. Entrambi, però, non ebbero il coraggio di contrapporsi a Tiamat.  
 
La notizia del formidabile esercito creato dalla dea, giunse ad [[Ansar]], che lo comunicò alle altre divinità, affidando il compito di sconfiggere Tiamat e i suoi figli prima ad [[Anu]] e successivamente ad [[Ea]]. Entrambi, però, non ebbero il coraggio di contrapporsi a Tiamat.  
<br>Solo Marduk, figlio di [[Ea]], si dichiarò pronto ad accettare tale incarico, chiedendo come contropartita il potere assoluto su tutti gli dèi. Gli altri accettarono le sue condizione ed elessero Marduk quale loro campione e sovrano, consegnandogli scettro, corona, trono ed un'arma senza eguali per combattere il nemico.
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<br>Solo [[Marduk]], figlio di [[Ea]], si dichiarò pronto ad accettare tale incarico, chiedendo come contropartita il potere assoluto su tutti gli dèi. Gli altri accettarono le sue condizione ed elessero Marduk quale loro campione e sovrano, consegnandogli scettro, corona, trono ed un'arma senza eguali per combattere il nemico.
 
<br>Marduk, si armò di un arco con faretra che appese al fianco e si fece portare una lancia che strinse nella destra. Pose un fulmine davanti a sè e riempì il proprio corpo di una fiamma divoratrice. Costruì una rete magica per intrappolare Tiamat, e vi chiuse dentro i quattro venti, creò la burrasca, il turbine, l'uragano e la tempesta. Quindi salì sul suo carro e si preparò ad affrontare Tiamat e la sua progenie mostruosa. Alla vista di Marduk, [[Kingu]] e l'esercito che egli comandava furono sopraffatti dal terrore e fuggirono via. Non così Tiamat che si preparò a combattere. Marduk scagliò sul mostro i venti che aveva intrappolato, per stordirlo. Tiamat spalancò la sua bocca infinita con l'intento di inghiottirlo, ma Marduk le cacciò in gola l'uragano, che irruppe violentemente nel suo stomaco e la privò di tutte le sue forze. Allora Marduk le fu sopra e la uccise. Dopodichè imprigionò tutti i mostri suoi figli ad iniziare dal loro capo Kingu e li trascinò ai piedi del trono di Ansar.
 
<br>Marduk, si armò di un arco con faretra che appese al fianco e si fece portare una lancia che strinse nella destra. Pose un fulmine davanti a sè e riempì il proprio corpo di una fiamma divoratrice. Costruì una rete magica per intrappolare Tiamat, e vi chiuse dentro i quattro venti, creò la burrasca, il turbine, l'uragano e la tempesta. Quindi salì sul suo carro e si preparò ad affrontare Tiamat e la sua progenie mostruosa. Alla vista di Marduk, [[Kingu]] e l'esercito che egli comandava furono sopraffatti dal terrore e fuggirono via. Non così Tiamat che si preparò a combattere. Marduk scagliò sul mostro i venti che aveva intrappolato, per stordirlo. Tiamat spalancò la sua bocca infinita con l'intento di inghiottirlo, ma Marduk le cacciò in gola l'uragano, che irruppe violentemente nel suo stomaco e la privò di tutte le sue forze. Allora Marduk le fu sopra e la uccise. Dopodichè imprigionò tutti i mostri suoi figli ad iniziare dal loro capo Kingu e li trascinò ai piedi del trono di Ansar.
  

Versione delle 17:47, 21 gen 2012

Marduk

Figlio di Ea e di Damkina, era il patrono di Babilonia. È un dio civilizzatore considerato creatore dell’universo che trasse dal caos primordiale; egli determina i destini, guida i re nelle cerimonie importanti, è pietoso, ha facoltà magiche e presiede agli esorcismi.

La lotta con Tiamat

La rivolta di Tiamat

Tiamat, non potendo soffrire la presenza di tanti dèi, che restringevano ogni giorno di più i limiti del suo dominio, eccitò alla rivolta tutti i suoi figli, un orribile esercito costituito da 12 mostri infuocati e velenosi, che si era affrettata a partorire senza posa, accoppiandosi con il primo di essi, Kingu, per combattere i nuovi dèi, benché si trattasse dei suoi pronipoti.
I figli di Tiamat avevano forme mostruose: corpi giganteschi con membra variamente combinate di animali diversi, serpenti, scorpioni, tori, cavalli, capre, pesci, cani, etc. Tra questi è degno di menzione Kusarikku, il capro-pesce, che diventerà famoso come simbolo zodiacale del Capricorno.
Tiamat distribuì loro le armi e li riunì sotto gli ordini di Kingu, dio del fuoco, da lei scelto come marito, e si apprestò a dare l'assalto agli dèi.

La battaglia

Marduk lotta con Tiamat

La notizia del formidabile esercito creato dalla dea, giunse ad Ansar, che lo comunicò alle altre divinità, affidando il compito di sconfiggere Tiamat e i suoi figli prima ad Anu e successivamente ad Ea. Entrambi, però, non ebbero il coraggio di contrapporsi a Tiamat.
Solo Marduk, figlio di Ea, si dichiarò pronto ad accettare tale incarico, chiedendo come contropartita il potere assoluto su tutti gli dèi. Gli altri accettarono le sue condizione ed elessero Marduk quale loro campione e sovrano, consegnandogli scettro, corona, trono ed un'arma senza eguali per combattere il nemico.
Marduk, si armò di un arco con faretra che appese al fianco e si fece portare una lancia che strinse nella destra. Pose un fulmine davanti a sè e riempì il proprio corpo di una fiamma divoratrice. Costruì una rete magica per intrappolare Tiamat, e vi chiuse dentro i quattro venti, creò la burrasca, il turbine, l'uragano e la tempesta. Quindi salì sul suo carro e si preparò ad affrontare Tiamat e la sua progenie mostruosa. Alla vista di Marduk, Kingu e l'esercito che egli comandava furono sopraffatti dal terrore e fuggirono via. Non così Tiamat che si preparò a combattere. Marduk scagliò sul mostro i venti che aveva intrappolato, per stordirlo. Tiamat spalancò la sua bocca infinita con l'intento di inghiottirlo, ma Marduk le cacciò in gola l'uragano, che irruppe violentemente nel suo stomaco e la privò di tutte le sue forze. Allora Marduk le fu sopra e la uccise. Dopodichè imprigionò tutti i mostri suoi figli ad iniziare dal loro capo Kingu e li trascinò ai piedi del trono di Ansar.

La creazione del mondo

Successivamente ritornò lì dove giaceva il cadavere di Tiamat, per sgomberare l'immenso spazio che esso occupava. Per prima cosa ne estrasse tutto il sangue che affidò al vento del nord affinchè lo portasse in luoghi segreti e divise il corpo di Tiamat in due parti, con la superiore creò il Cielo e con quella inferiore la Terra.

Culto

Fu venerato, per imposizione del re Hammurabi, a partire dal XVIII secolo a.C. e il suo culto durò fino alla caduta del regno caldeo (525 a.C.), assumendo sempre maggiore importanza (viene invocato con cinquanta nomi e gode di una certa supremazia sulle altre divinità) per la crescente tendenza a identificare tutti gli attributi divini in una sola persona. Il suo tempio principale era l’Esagila di Babele.

Bibliografia

Fonti Antiche