Mani (2)

Figlio di Mundilfari e fratello di Sol. I due bambini erano davvero di una bellezza fuori dal comune, con quel loro colorito roseo e quelle guance paffute. Il genitore, orgoglioso di una simile progenie, pensò che i suoi figli non potevano avere dei nomi qualsiasi, ma meritavano degli appellativi degni della loro bellezza. Allora chiamò la fanciulla Sol, "sole", e il maschio Mani, "luna", pensando che solo i due astri li eguagliassero in perfezione estetica. Ma gli dèi, che avevano creato il sole da una favilla incandescente, si sentirono offesi da tanta presunzione: come poteva un comune mortale appropriarsi dei nomi degli astri da loro creati? Tanta vanagloria andava punita severamente.
Sol fu prelevata dalla terra e messa su nel cielo a fare da postiglione al carro che trasporta il sole.
Mani, il fratello di Sol, fu invece posto alla guida del carro che trasporta la luna, determinandone il sorgere o il calare.
Mani ed il suo seguito sono inseguiti da un lupo famelico: Hati, "odio"o "nemico".

Il rapimento di Bil e Hinki

Ma nel cielo stellato Mani si sentiva solo e un giorno rapì dalla terra Bil e Hjuki, due bambini che stavano guardando la luna nel pozzo. I due fanciulli furono legati al carro lunare e infatti, se si osserva attentamente la superficie lunare, si vedono delle chiazze scure: sono i due infelici che si dimenano. Ecco perché i vecchi, seduti davanti al focolare, raccontano questa storia ai loro nipoti: c'è sempre pericolo che Mani rapisca altri bambini quando vanno a prendere l'acqua nel pozzo e si affacciano stupidamente per vederne il fondo.

ETIMOLOGIA

Il nome significa "Luna".