Mandragora

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Si tratta di una pianta, e per di più di una pianta esistente nella realtà. Tuttavia, nella leggenda la Mandragora è divenuta una pianta assai particolare, carica di un potere molto forte, in virtù di una sua caratteristica (peraltro abbastanza infrequente nella realtà): la somiglianzà della sua radice, a fittone spesso duplicato, con un piccolo essere umano. Questa particolarità ne ha fatto il prototipo dei Fitozoi, cioè di quegli esseri le cui caratteristiche sono a cavallo tra il regno vegetale e quello animale. Dato il potere racchiuso nella radice di Mandragora, era necessario prendere particolari precauzioni nello svellerla; si poteva ricorrere ad una procedura di magia cerimoniale, o utilizzare dei mezzi più empirici, tra i quali il più famoso è l'uso di un cane cui la pianta viene legata, e che, nello svellerla, resterà ucciso dall'urlo (che simboleggia lo scatenarsi delle forze occulte) che essa emette. Una volta raccolta, la pianta andava accuratamente manipolata accentuando con opportuni artifici la somiglianzà delle sue radici con un minuscolo omettino . Poi bisognava prendersi cura del piccolo essere, attraverso procedure complesse (ne esistono almeno cinque), alla fine delle quali si produceva una vera trasformazione della pianta in una specie di Homunculus, dotato di grandi poteri, ed in grado di assicurare la fortuna del suo proprietario.