Makara

È il più famoso mostro mitico dell'acqua della mitologia indiana. Tuttavia la sua figura ha subito nel tempo tali e tante varianti, che è diffìcile descriverlo in maniera precisa ed univoca.

Iconografia

Probabilmente, nei tempi più antichi, era una generica personificazione dei mostri marini, ed aveva quindi un aspetto prevalentemente ittiomorfo. Nel tempo tuttavia, questo carattere si va indebolendo, lasciando il posto ad una creazione ibrida, dai confini incerti. Troviamo quindi in lui una mescolanza di forme tra il coccodrillo e l'elefante, con una sorta di proboscide arrotolata verso il basso, la bocca spalancata e possenti zanne; il corpo è coperto di scaglie, che nel tempo si evolvono da quelle di pesce a quelle di coccodrillo.
Talvolta sono presenti delle zampe (due o quattro), che possono essere quelle di un elefante o di un leone; talaltra invece mancano del tutto. La coda somiglia ora a quella di un pesce, ora a quella di un coccodrillo. Nel tempio di Lafcsmanesvar troviamo un Makara ancora più complesso con la faccia a metà tra quella di un uomo e quella di un elefante, le zampe di uccello, ed un corpo molto ridotto.
A Bhuvanesvar ha invece il corpo di toro e la coda di un animale terrestre. Talora ha testa e zampe anteriori di antilope e coda e corpo di pesce, assumendo una straordinaria somiglianzà col ben noto Capricorno; a volte, infine, predomina la volontà di ridurlo a semplice motivo decorativo, e del mostro rimane solo la testa con le fauci spalancate. Pur nella estrema varietà di forme il Makara rimane sempre inequivocabilmente riconoscibile, e costituisce una vera creazione originale della spiritualità indiana.

Il Rapporto con l'Acqua


Personificazione dell'acqua, il Makara vive nel mare, che è infatti chiamato Makaravasa (dimora del Makara). In virtù di questo legame con l'elemento acqua gli vengono attribuiti molti poteri, tra cui in particolare quelli legati alla sessualità: è infatti il simbolo della virya, virilità. Tra le sue funzioni più frequenti c'è quella di fungere da veicolo di due divinità, ovviamente acquatiche: Varuna, dio delle acque terrestri e celesti, e Ganga, la dea del Gange.

Interpretazione

Un ruolo che ha avuto fin dalle origini è quello di simboleggiare la felicità e la prosperità; si dice infatti che tra le sue fauci si trovi a volte un fiore di loto ed a volte una perla. Il Makara è quindi soprattutto un mostro di buon auspicio, ed in questa veste è stato usato spesso come motivo di decorazione architettonica. Lo troviamo scolpito su frontoni, alla base dei pilastri, agli stipiti delle porte con finalità apotropaiche, per preservare le costruzioni da influenze nefaste.