Differenze tra le versioni di "Laride"
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Armato di spada, Laride affrontò [[Pallante]] volendo vendicare la morte del fratello che era stato decapitato poco prima dall'arcade, ma questi riuscì a prevenirne la mossa, e con la propria spada lo distese agonizzante al suolo, dopo aver reciso l'arto superiore destro con cui Laride appunto impugnava l'arma. | Armato di spada, Laride affrontò [[Pallante]] volendo vendicare la morte del fratello che era stato decapitato poco prima dall'arcade, ma questi riuscì a prevenirne la mossa, e con la propria spada lo distese agonizzante al suolo, dopo aver reciso l'arto superiore destro con cui Laride appunto impugnava l'arma. | ||
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+ | <poem> ''E voi, Laride e Timbro,'' | ||
+ | '' figli di Dauco, ambi d'un parto nati,'' | ||
+ | ''per le sue man cadeste. Eran costoro '' | ||
+ | '' sí l'un del tutto a l'altro somigliante,'' | ||
+ | '' che dal padre indistinti e da la madre '' | ||
+ | '' facean lor grato errore e dolce inganno.'' | ||
+ | '' Sol or Pallante (ahi! troppo duramente) '' | ||
+ | '' vi fe' diversi: ch'a te 'l capo netto, '' | ||
+ | ''Timbro, recise; a te, Laride, in terra '' | ||
+ | '' mandò la destra. E questa anche guizzando '' | ||
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+ | ''strinse il tuo ferro, e 'l brancicò più volte''. </poem> | ||
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+ | (Virgilio, ''Eneide'') | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == |
Versione delle 18:22, 3 mar 2013
Giovane latino, figlio di Dauco, partecipò col gemello Timbro alla guerra contro i troiani sbarcati nel Lazio. I due fratelli erano assolutamente identici.
La morte
Armato di spada, Laride affrontò Pallante volendo vendicare la morte del fratello che era stato decapitato poco prima dall'arcade, ma questi riuscì a prevenirne la mossa, e con la propria spada lo distese agonizzante al suolo, dopo aver reciso l'arto superiore destro con cui Laride appunto impugnava l'arma.
E voi, Laride e Timbro,
figli di Dauco, ambi d'un parto nati,
per le sue man cadeste. Eran costoro
sí l'un del tutto a l'altro somigliante,
che dal padre indistinti e da la madre
facean lor grato errore e dolce inganno.
Sol or Pallante (ahi! troppo duramente)
vi fe' diversi: ch'a te 'l capo netto,
Timbro, recise; a te, Laride, in terra
mandò la destra. E questa anche guizzando
te per suo riconobbe, e con le dita
strinse il tuo ferro, e 'l brancicò più volte.
(Virgilio, Eneide)