Racconti:La leggenda di Ithenhiela

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Tipologia: Leggenda
Origine: Chipewyan
Regione: Canada
Tematiche: Giganti, Viaggi
        • (v. CREAZIONE NUOVO AUTORE)****


(Un Racconto Chipewyan)



Molto tempo fa, nelle terre al di là del tumultuoso Fiume Mackenzie, viveva un uomo di nome Naba-Cha, Il Grande Uomo, ed era più alto e massiccio di tutti gli altri uomini sulla Terra messi insieme. Viveva in una tenda di pelli di caribù - centinaia di pelli di caribù - e si cibava usando ciotole scolpite di centinaia di tronchi di betulla e mangiava ogni giorno tre interi alci, due caribù e cinquanta pernici.



Naba-Cha muoveva guerra a molti, viaggiando a nord verso la Grande Acqua dove combattè contro gli Eschimesi, poi a est verso il Paese degli Yellowknives, dove lottò per usurpare i diritti sul rame che scintillava nei fiumi. Si recò anche a sud, fino alle Grandi Pianure, dove rubò il bestiame degli abitanti. Ma Naba-Cha non viaggiava verso ovest, perché là viveva un uomo che era ancora più grande di lui. Questo era l'uomo conosciuto come L'Uomo Buono.



Un anno Naba-Cha, uno dei suoi viaggi verso sud, rapì un giovane ragazzo Cree di nome Ithenhiela o Piede-di-Caribù. Il ragazzo non aveva genitori che potevano venire a salvarlo, perché era orfanom, e di fronte al gigante eraimpotente. E così fu costretto a vivere con Naba-Cha come suo schiavo, e sempre desiderava di riuscire a fuggire.



Ora, Ithenhiela aveva un amico tra tutti quelli che abitavano nell'accampamento di Naba-Cha. Si trattava di un giovane alce il cui nome era Hottah, ed Hottah cercava senza posa di trovare un modo per liberare il ragazzo. Infine egli disse a Ithenhiela che era finalmente giunto il momento propizio per tentare la loro fuga. Hottah avrebbe portato il ragazzo ad ovest, nella terra di Nesnabi, L'Uomo Buono.



"Questo è ciò che devi fare", disse Hottah al ragazzo. "Raccogli una pietra, una manciata di terra, un lembo di muschio e un ramo di betulla, e poi potremo fuggire insieme".



Ithenhiela fece come gli era stato detto, e poco prima che scendesse l'oscurità, si issò sul dorso dell'alce e insieme fuggirono verso le sconfinate pianure che si trovavano al di là del tumultuoso Fiume.



Giunta l'alba del giorno successivo, Ithenhiela si voltò e vide che Naba-Cha era al loro inseguimento, a cavallo del suo grande alce.



"Getta la manciata di terra dietro di te", disse Hottah, e quando Ithenhiela lo fece, subito grandi colline di terra si innalzarono tra lui e il gigante.



"Quelle colline ci proteggeranno per qualche giorno", disse Hottah, "poichè sono ampie e torreggianti". E così proseguirono al galoppo, nutrendosi con le bacche e con la dolce erba delle praterie.



Il terzo giorno, Naba-Cha nuovamente apparve poco dietro di loro. "Lancia il lembo di muschio dietro di te", disse Hottah. Quando Ithenhiela lo fece, una grande palude apparve dietro di loro e, ancora una volta, l'inseguimento di Naba-Cha venne ostacolato, poichè lui ed il suo alce si trovarono ad affondare nel terreno paludoso, e dovettero allungare di diversi giorni il tragitto per aggirare l'ostacolo.



E l'alce e il ragazzo proseguirono il loro viaggio a ovest, verso la terra dove il sole discende, e quando, dopo molti giorni, Naba-Cha ancora una volta comparve alle loro spalle, Ithenhiela, che non aveva più bisogno di essere guidato, lanciò la pietra che portava dietro di sé. Le enormi montagne rocciose che si innalzarono dietro di lui sembravano toccare le nuvole, separando nuovamente Naba-Cha dalla sua preda. Ed Ithenhiela, perassicurarsi una maggiore protezione, lanciò anche il ramo di betulla che portava con sè alle sue spalle, e una enorme foresta di alberi crebbe dal suolo. La foresta era così fitta e intricata che che l'alce di Naba-Cha, cercando di farsi strada tra le piante, rimase impigliatto con le corna tra i rami, e lì rimase bloccato. Tutto questo riuscì a rallentare Naba-Cha, ma non lo fermò.



L'alce e il ragazzo proseguirono, attraversando il Grande Fiume Occidentale, diretti ora verso nord in direzione dello Yukon, sulle colline rocciose, e quando si voltarono videro Naba-Cha sul lato opposto del fiume spumeggiante. "Hottah," gridò Naba-Cha, "vieni ed aiutami ad attraversare il fiume. Prometto che non farò del male al ragazzo".



Hottah non credette alle parole di Naba-Cha, ma nella sua mente si delineò improvvisamente un piano su come poter sopraffare il gigante malvagio. Hottah si voltò e attraversò nuovamente il fiume, e quando raggiunse la riva opposta il gigante balzò sulla sua schiena indolenzita. Raccogliendo le sue forze, Hottah si girò di nuovo verso il fiume; ma quando arrivò a metà del tragitto, impennò sulle zampe posteriori, facendo cadere il gigante nell'acqua, ed egli venne trascinato via dalla corrente selvaggia ed annegò. Quella fu la fine di Naba-Cha.



Non fu però la fine delle avventure di Ithenhiela, ma è una storia che racconteremo un altro giorno. Riuscì infine a giungere nella terra dell'Uomo Buonio, ma la gente lo ricorda soprattutto per la sua audace fuga dal gigante, che ha portato alla creazione delle grandi Montagne Rocciose canadesi.

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